Partiamo dal presupposto che la maggioranza degli scrittori e delle scrittrici di medio-alto livello sono rappresentati da un agente letterario. Molti sono arrivati al successo proprio grazie ai loro agenti letterari.
Emblematica è la storia di J.K. Rowling. Harry Potter aveva collezionato un bel po’ di rifiuti finché un prode agente letterario non decise di prendere in carico il manoscritto e proporlo alle persone giuste. Senza il suo intervento, forse, la storia del piccolo maghetto e di Hogwarts non sarebbero mai arrivate sul tuo comodino.
La storia narra che la Rowling scelse il suo agente letterario scorrendo l’elenco e fissando l’indice su Jonathan Little. Il cognome le ricordava quello del topo Stuart Little, così scelse. Il resto della storia la conosciamo. Una scelta del tutto casuale.
Altra storia che forse conoscerai è quella dell’autrice di Ps. I love you, Cecelia Ahern, figlia dell’allora primo ministro irlandese. Nel 2004 l’agente letterario Marianne Gunn O’Connor, scelto con consapevolezza, decise di offrire agli editori solo i primissimi capitoli del romanzo. Voleva infondere in loro la giusta dose di curiosità.
Il nome vero dell’autrice rimase sotto pseudonimo, per evitare che la notorietà della famiglia prevalesse sulla qualità della storia. Alla fine ci fu un asta per accaparrarsi i diritti sull’opera e l’autrice diventò così, a vent’anni, una delle scrittrici rosa più conosciute di tutti i tempi.
Come hai visto, gli agenti letterari fanno i tuoi interessi e studiano la strategia migliore per piazzare il tuo romanzo.
L’agente letterario è colui che durante le fiere (nazionali e internazionali), i saloni e gli eventi dedicati ai libri, lavora dietro le quinte, contrattando con gli editori per riuscire a strappare il contratto migliore per te.