Scrittrice, autrice televisiva, conduttrice televisiva e sorella dello showman Rosario e dell’attore Giuseppe Fiorello, ha collaborato all’elaborazione di testi per numerosi programmi, come Festivalbar nelle edizioni 1997/1998, Buona Domenica nello stesso periodo e a vari programmi radiofonici, tutti legati alla presenza nel cast del fratello Rosario. Nel 2005 è autrice e conduttrice di Nati senza camicia su Rai 3. Nel 2006 è autrice e conduttrice di Blog – reazione a catena su Rai 2 e collabora, inoltre, con giornali nazionali. Nel 2009 ha condotto il programma “L’isola del Gusto” andato in onda su Alice, coadiuvata dall’attrice Alessandra Costanzo, programma che ha ripreso nel 2011. Nel 2013 pubblica Dacci oggi il nostro pane quotidiano, un libro sulla vita familiare dell’autrice in cui spiccano le ricette di cucina povera della madre, inserite per descrivere, anche attraverso l’arte culinaria, l’ambiente della sua casa. Nel 2018 con il romanzo Picciridda vince il Premio Elsa Morante Ragazzi (ex aequo con Aldo Cazzullo). Da Picciridda è stato tratto l’omonimo film, per la regia di Paolo Licata, presentato alla 65ª edizione del Taormina Film Fest.
Da anni Isabella vive un matrimonio fatto di silenzi e incomprensioni: il marito Giulio, medico in carriera, non ha mai capito le sue inquietudini, in particolare il sogno di lasciare il lavoro da impiegata per dedicarsi all’arte. Ma adesso Isabella sente la necessità di una pausa. Decide così di partire per la minuscola isola di Arcudi, con le sue ripide mulattiere e le terrazze vulcaniche spazzate dal vento.
Qui, da bambina, ha passato l’ultima vacanza con i genitori nella vecchia casa di famiglia, prima della loro separazione. Da allora, sua madre rifiuta di mettere piede sull’isola e di parlare di quei tempi. Con l’aiuto di un giovane chitarrista, Isabella scoprirà che la madre nasconde un antico rimpianto d’amore e sarà proprio lei a ridare dignità a quel sentimento perduto.
Dopo l’improvvisa scomparsa del marito, Rosa decide di lasciare Milano per tornare nella sua Sicilia, nel villaggio di origine di Melia. Qui ben presto intuisce che serve una sferzata di energia per scuotere le persone dal loro placido tran tran, magari portando turisti in quello sperduto paesino. Con l’aiuto di quattro nuove amiche di età molto diverse, Rosa sogna di aprire il Regno degli Arancini, una rosticceria dove far gustare i migliori prodotti della sua terra. Ma tra ostacoli, intrighi e amori tormentati, il cammino si fa sempre più impervio, se non fosse per l’intervento quasi magico di Octavia, giornalista americana in vacanza, che si innamora di quel luogo profumato e accogliente, finendo per trasportare le cinque amiche fino alla scintillante New York…
Quando i suoi genitori sono emigrati in Germania in cerca di fortuna hanno portato con sé solo il più piccolo dei due figli, affidando “la grande”, Lucia, pur sempre picciridda, alla nonna paterna. L’esistenza di Lucia si ripopola degli affetti delle donne della famiglia. Ci sono anche gli uomini, da cui stare alla larga (come dice sempre la nonna) o da scoprire (come sente Lucia).
E proprio uno di quegli uomini nasconde un terribile segreto a cui la picciridda si avvicina sempre più, ignara di ciò a cui va incontro…
Il romanzo racconta la tormentata storia di Flora, con una madre ancorata al passato e distrutta dopo la perdita della sorella di Flora, Giovanna, un bar da sostenere, una figlia quindicenne, ed un ex marito che continua a tornare nella sua vita. Ma arriva a scombinare le carte Leo, un uomo affascinante che sembra sapere tante cose su du lei…
Chi sono il re e la regina della feste? Babbo Natale e la Befana, ma certo! Lui sulla sua slitta, lei su di una scopa distribuiscono regali a grandi e piccini. Una collaborazione fortunata? Non proprio. Anzi, l’avreste mai detto che tra i due non corre buon sangue? Pensateci bene: li avete mai visti insieme? E quando la sera dell’antivigilia, nel pieno dello stress prenatalizio di una grande città il nostro Babbo pieno di acciacchi si scontra con la Signora della Notte, succede il patatrac. Sarebbe davvero un peccato sprecare energie a litigare.. Non sarebbe meglio seppellire l’ascia di guerra e collaborare? Da soli si sta bene ma in due è tutta un’altra storia!
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