BIOGRAFIA
ILENIA PETRACALVINA Nasce a Enna. Durante il periodo in cui studia giurisprudenza a Catania approfondisce la sua passione per il giornalismo d’inchiesta e così nel 1995 comincia a scrivere per il quotidiano La Sicilia e nel 1996 a partecipare al programma televisivo ‘’Tweeter’’ su Antenna Sicilia.
Nel 1997 il suo debutto su una rete nazionale, Canale 5 inviata per Una goccia nel mare e corrispondente dalla Sicilia per Verissimo per cui lavorerà fino al 1998. In quell’anno è autrice della trasmissione di RAI 1 Pinocchio condotta da Gad Lerner.
Collabora al talk-show Giallo 4, dedicato agli episodi irrisolti di cronaca nera, condotto da Donatella Raffai (su Rete 4) nel 1999.
Nella redazione del programma di approfondimento di RAI 1, Donne al Bivio, nel 2000. Dal 2001 al 2002 è inviata per Unomattina.
Nello stesso anno è autrice nonché inviata per il settimanale di approfondimento di Canale 5, Link.
Dal 2003 al 2010 è inviata e conduttrice delle esterne per il programma pomeridiano d’informazione L’Italia sul 2, sul secondo canale RAI.
Nel 2011, dopo nove anni, il ritorno a Unomattina con la nuova veste di autrice.
Poi ben sette stagioni da inviata per L’Arena di Massimo Giletti su RAI 1 per cui condurrà le esterne dal 2011 al 2017.
In questi anni non si fa mancare nulla, anche una terza parentesi a Uno Mattina come autrice e opinionista in studio e dal 2014 al 2016 il ruolo di inviata per il programma d’inchiesta Petrolio di RAI 1.
Nel 2018 arriva la prima conduzione di un programma di cui è anche autrice: Eroi di Strada su RAI 2.
Dal 2018 al 2025 è autrice e inviata per La vita in diretta su RAI 1.
È una delle giornaliste più ferrate sul caso Garlasco, che segue in maniera capillare dal 2007. Per questo motivo, pur essendo partita come inviata della trasmissione di RAI 3, Lo stato delle cose, successivamente si ritaglia un posto fisso tra gli opinionisti nello studio di Massimo Giletti.
Nell’estate 2025, diventa opinionista di Filorosso, il programma d’informazione e di approfondimento incentrato su notizie di attualità, condotto ogni martedì in prima serata da Manuela Moreno.
Nel 1997 il suo debutto su una rete nazionale, Canale 5 inviata per Una goccia nel mare e corrispondente dalla Sicilia per Verissimo per cui lavorerà fino al 1998. In quell’anno è autrice della trasmissione di RAI 1 Pinocchio condotta da Gad Lerner.
Collabora al talk-show Giallo 4, dedicato agli episodi irrisolti di cronaca nera, condotto da Donatella Raffai (su Rete 4) nel 1999.
Nella redazione del programma di approfondimento di RAI 1, Donne al Bivio, nel 2000. Dal 2001 al 2002 è inviata per Unomattina.
Nello stesso anno è autrice nonché inviata per il settimanale di approfondimento di Canale 5, Link.
Dal 2003 al 2010 è inviata e conduttrice delle esterne per il programma pomeridiano d’informazione L’Italia sul 2, sul secondo canale RAI.
Nel 2011, dopo nove anni, il ritorno a Unomattina con la nuova veste di autrice.
Poi ben sette stagioni da inviata per L’Arena di Massimo Giletti su RAI 1 per cui condurrà le esterne dal 2011 al 2017.
In questi anni non si fa mancare nulla, anche una terza parentesi a Uno Mattina come autrice e opinionista in studio e dal 2014 al 2016 il ruolo di inviata per il programma d’inchiesta Petrolio di RAI 1.
Nel 2018 arriva la prima conduzione di un programma di cui è anche autrice: Eroi di Strada su RAI 2.
Dal 2018 al 2025 è autrice e inviata per La vita in diretta su RAI 1.
È una delle giornaliste più ferrate sul caso Garlasco, che segue in maniera capillare dal 2007. Per questo motivo, pur essendo partita come inviata della trasmissione di RAI 3, Lo stato delle cose, successivamente si ritaglia un posto fisso tra gli opinionisti nello studio di Massimo Giletti.
Nell’estate 2025, diventa opinionista di Filorosso, il programma d’informazione e di approfondimento incentrato su notizie di attualità, condotto ogni martedì in prima serata da Manuela Moreno.
IL LIBRO
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SARAH. IL DELITTO DI AVETRANA TRA VERITÀ E BUGIE.
- Piemme
- 18,90
- Storie vere | Inchieste | Cronaca
- Edizione 2025
Questo libro ricostruisce non solo la morte e i giorni delle ricerche, degli interrogatori e delle indagini, con i conseguenti capi di imputazione e condanne, ma soprattutto un microcosmo di menzogne e complessi rapporti familiari. Un gruppo di famiglia in un interno che a un certo punto esplode e da lì incombe la tragedia, anni prima che le che le storie di violenze in famiglia dominassero le pagine di cronaca nera.
Sono passati quindici anni dal quel 26 agosto 2010. Oggi Sarah Scazzi avrebbe 30 anni. Uccisa, per gelosia, dalle persone che amava di più al mondo: sua cugina Sabrina Misseri e sua zia Cosima Serrano, e seppellita in un pozzo cisterna da suo zio Michele. Loro tre rappresentavano tutta la sua famiglia, una culla di amore e di protezione, un rifugio sicuro e certo dove nessuno mai le avrebbe potuto fare del male. E invece Per quarantadue giorni i silenzi, le menzogne, i depistaggi di chi sapeva tutto, nascondendo la verità, hanno fatto diventare la sua morte «il delitto di Avetrana». Un delitto che ancora divide l’opinione pubblica, nonostante i tre gradi di giudizio e le sentenze che hanno condannato la cugina Sabrina Misseri e la zia Cosima Serrano all’ergastolo e lo zio Michele Misseri a otto anni per soppressione di cadavere. Oggi Michele Misseri dopo sette anni di carcere è tornato a vivere nella casa dove è stata uccisa, nel luogo dove tutto è successo, e dove continua ad autoaccusarsi dicendo di averla ammazzata in preda a un raptus.
Sono passati quindici anni dal quel 26 agosto 2010. Oggi Sarah Scazzi avrebbe 30 anni. Uccisa, per gelosia, dalle persone che amava di più al mondo: sua cugina Sabrina Misseri e sua zia Cosima Serrano, e seppellita in un pozzo cisterna da suo zio Michele. Loro tre rappresentavano tutta la sua famiglia, una culla di amore e di protezione, un rifugio sicuro e certo dove nessuno mai le avrebbe potuto fare del male. E invece Per quarantadue giorni i silenzi, le menzogne, i depistaggi di chi sapeva tutto, nascondendo la verità, hanno fatto diventare la sua morte «il delitto di Avetrana». Un delitto che ancora divide l’opinione pubblica, nonostante i tre gradi di giudizio e le sentenze che hanno condannato la cugina Sabrina Misseri e la zia Cosima Serrano all’ergastolo e lo zio Michele Misseri a otto anni per soppressione di cadavere. Oggi Michele Misseri dopo sette anni di carcere è tornato a vivere nella casa dove è stata uccisa, nel luogo dove tutto è successo, e dove continua ad autoaccusarsi dicendo di averla ammazzata in preda a un raptus.