Demea Eventi Culturali

Michele Caccamo

BIOGRAFIA

Michele Caccamo
MICHELE CACCAMO Scrittore, poeta, drammaturgo e paroliere, è tradotto in oltre dieci lingue. Tra le sue opere ricordiamo Intrappolati, La meccanica del pane e L’anima e il castigo (Castelvecchi) e, edite da Elliot, Con le mani cariche di rose, Gli abitanti pallidi, Lamentazioni prima dell’amore, Il segno clinico di Alda, Fili di rame e d’amore, La muffa e le castagne.

LIBRI

Attenzione. I prezzi indicati sul nostro sito sono suscettibili di variazioni dovute ad aggiornamenti delle case editrici.

IL GIOVANE CAMMILERI

Michele Caccamo - Il giovane Camilleri

In “Il giovane Camilleri. L’inventato e la saggezza eterna delle leggende”, Michele Caccamo ci offre un ritratto originale, poetico e mitico, di Andrea Camilleri. Attraverso una narrazione avvolta nel mistero e nelle leggende della Sicilia, Caccamo fantastica sull’infanzia e sulla giovinezza di Camilleri, tracciando il suo percorso da bambino sensibile e visionario a futuro scrittore e difensore della giustizia. La narrazione, impregnata di atmosfere oniriche e simboliche, si intreccia con la storia della Sicilia e dei suoi miti più profondi. Attraverso un viaggio immaginario, che lo porta a identificarsi con la magia e la durezza della sua terra, Camilleri si prepara a diventare il cantore della Sicilia e delle sue verità nascoste. “Il giovane Camilleri” non è solo un racconto immaginario, ma un’opera evocativa che restituisce la grandezza di uno scrittore nato tra i miti, i sogni e le battaglie della sua gente.

L'ALFABETO INUTILE. MONOLOGO PER UN HIKIKOMORI

Michele Caccamo - L'alfabeto inutile

L’alfabeto inutile è una preghiera laica, un atto di dolore e pentimento da parte di un padre per il figlio hikikomori, uno dei circa 140.000 casi italiani. Nel dubbio di meritare il castigo dell’esilio del figlio,
il protagonista sembra persino chiedergli misericordia, una grazia di liberazione. Il figlio non esce mai dalla sua stanza buia, né per lavarsi, né per mangiare, quanto meno non alla presenza del padre. E al padre non resta che parlare ad alta voce, chiedendo scusa, sperando che il figlio intercetti qualche benefica emozione, o la sensibilità e la discrezione con cui l’uomo vive la sua vertigine del vuoto.