Daniele Aristarco
Il giardino dei giusti
Jack La Manna è un attore comico di successo. Sta per andare in onda con il suo show televisivo quando un messaggio inaspettato lo spinge a lasciare gli Stati Uniti e a volare oltreoceano, alla ricerca delle tessere di un mosaico di storie, intrecciate a quella della sua famiglia. Scoprirà che negli anni ’40 del Novecento l’Europa era immersa in una notte assoluta che sembrava non dover finire mai. Eppure, in quell’oscurità, migliaia di piccole luci si accesero. Erano i Giusti tra le Nazioni, uomini e donne non ebrei che durante la Shoah salvarono donne e uomini ebrei rischiando la propria vita, senza trarne alcun vantaggio personale. Presto, però, l’indagine si rivelerà molto pericolosa, perché per ogni uomo giusto che merita di essere ricordato, molti ingiusti vogliono essere dimenticati. E saranno pronti a intralciare la ricerca di Jack, con ogni mezzo.
Ritanna Armeni
Il secondo piano
“In un convento francescano di periferia, tra i profumi del giardino e un nuovo quartiere in costruzione, suor Ignazia e le sue sorelle si trovano nella surreale situazione di ospitare al piano terra un’infermeria tedesca e al secondo alcune famiglie sfuggite per miracolo al rastrellamento del Ghetto. A separarli, solo una scala e l’audacia mite di chi non esita a mettersi in gioco fino in fondo. Roma, nell’ultimo anno di guerra, non è «città aperta». I tedeschi, a un passo dalla sconfitta, la stringono in una morsa sempre più spietata, gli alleati stentano ad arrivare, i romani combattono pagando con il sangue ogni atto di ribellione. In una città distrutta dalla fame, dalle bombe, dal terrore, gli ebrei vengono perseguitati, deportati, uccisi, come il più pericoloso e truce dei nemici. E la Chiesa? Mentre in Vaticano si tratta in segreto la resa nazista e il pontefice sceglie, più o meno apertamente, la via della cautela, i luoghi sacri si aprono ad accogliere – sfidando le regole e perfino alcuni comandamenti – chi ne ha bisogno.
Nicoletta Bortolotti
La bugia che salvò il mondo
Amos non sa mentire. Cloe inventa bugie continuamente. Amos è figlio di un professore ebreo, Cloe è figlia di un maestro elementare, iscritto al partito fascista, che caccia Amos dalla sua classe proprio in quanto ebreo. Nel 1938, a Roma, i due si incontrano regolarmente sulle rive del Tevere per chiacchierare e pescare. L’ospedale Fatebenefratelli è “il Castello” e il primario Giovanni Borromeo è il “Re”, che nel 1943, quando le SS rastrellarono il ghetto, salverà la vita agli ebrei ricoverati nell’ospedale, raccontando di una malattia (inesistente) da cui sarebbero stati affetti e spaventando perfino i nazisti. A volta la storia è una meravigliosa bugia
Nicoletta Bortolotti
Oskar Schindler il giusto
Sette sono i rami dell’albero della vita
L’incredibile avventura di Oskar Schindler. L’uomo che diventò amico dei nazisti per combattere il nazismo. Il ricco industriale che comprò la vita di migliaia di ebrei, per strapparli alle camere a gas. L’eroe che non perse la speranza, perché era la loro unica speranza.
Sette sono i luoghi in cui si è svolta l’epica avventura di Oskar Schindler, l’uomo che a Cracovia, durante la Seconda guerra mondiale, diede rifugio nella sua fabbrica di stoviglie a migliaia di ebrei. Iscritto al partito nazista, conquistò il cuore nero del male solo per stritolarlo: diventò amico dei più alti funzionari delle SS, corrompendoli con regali lussuosi per comprare la vita dei suoi operai; si guadagnò la fiducia del boia Amon Goth, il sanguinario responsabile del campo di lavoro di Plaszéw; rischiò il tutto per tutto quando, verso la fine della guerra, trasferì la sua azienda in Cecoslovacchia e compilò una lista di 1100 nomi di dipendenti da strappare alle camere a gas. Nomi che non furono vento, ma vita e racconto.
Nicoletta Bortolotti
Exodus
L’11 luglio 1947 Ariel e Daniel, orfani sopravvissuti ai campi di sterminio, s’imbarcano con Ben, la madre incinta e Milly, un’anziana insegnante con un cane ma senza cognome, insieme a oltre 4500 profughi ebrei, senza più casa, famiglia e lacrime. L’Exodus è un vecchio piroscafo capitanato da Yossi Hamburger «Harel» ed è diretto verso la Terra Promessa. Ma a poche miglia dalla costa la nave viene attaccata in un piratesco arrembaggio proprio da coloro che hanno combattuto i nazisti: gli inglesi. Daniel, Ariel e tutti gli altri passeggeri resistono, ma non appena gli inglesi cominciano a sparare, il capitano non può far altro che arrendersi. Sarà la fine di ogni speranza? Un libro di narrativa per ragazzi dai 12 anni di Nicoletta Bortolotti, autrice di “In piedi nella neve”, “La bugia che salvò il mondo” e “Oskar Schindler il Giusto”. Un romanzo, ispirato a una storia vera, che racconta alle giovani generazioni la tragedia dei sopravvissuti alla Shoah e l’epica traversata sull’Exodus verso la Terra Promessa.
Edith Bruck
Lettera alla madre
Scritto all’indomani della morte di Primo Levi, Lettera alla madre è un “dialogo in forma di soliloquio” in cui, accanto a temi cruciali per l’opera di Edith Bruck, quali il racconto del trauma vissuto in prima persona nei campi di concentramento dell’Europa Centrale, la propria diaspora famigliare e il dramma storico della Shoah, l’autrice affronta, attraverso una prospettiva intima, la contrapposizione tra fede religiosa e laicità e propone una profonda riflessione su cosa significhi per un superstite dell’Olocausto avere la responsabilità di esserne testimone. Il confronto serrato e a tratti impietoso con la figura della madre, ebrea ungherese saldamente ancorata alle tradizioni, diventa il luogo per la rievocazione di un’infanzia sospesa tra ricordi e fantasmi, per un’analisi delle proprie scelte e per una interrogazione di sé e del proprio valore testimoniale.
Edith Bruck
Il pane perduto
Per non dimenticare e per non far dimenticare, Edith Bruck, a sessant’anni dal suo primo libro, sorvola sulle ali della memoria eterna i propri passi, scalza e felice con poco come durante l’infanzia, con zoccoli di legno per le quattro stagioni, sul suolo della Polonia di Auschwitz e nella Germania seminata di campi di concentramento. Miracolosamente sopravvissuta con il sostegno della sorella più grande Judit, ricomincia l’odissea. Il tentativo di vivere, ma dove, come, con chi? Dietro di sé vite bruciate, comprese quelle dei genitori, davanti a sé macerie reali ed emotive. Il mondo le appare estraneo, l’accoglienza e l’ascolto pari a zero, e decide di fuggire verso un altrove. Che fare con la propria salvezza? Bruck racconta la sensazione di estraneità rispetto ai suoi stessi familiari che non hanno fatto esperienza del lager, il tentativo di insediarsi in Israele e lì di inventarsi una vita tutta nuova, le fughe, le tournée in giro per l’Europa al seguito di un corpo di ballo composto di esuli, l’approdo in Italia e la direzione di un centro estetico frequentato dalla “Roma bene” degli anni Cinquanta, infine l’incontro fondamentale con il compagno di una vita, il poeta e regista Nelo Risi, un sodalizio artistico e sentimentale che durerà oltre sessant’anni. Fino a giungere all’oggi, a una serie di riflessioni preziosissime sui pericoli dell’attuale ondata xenofoba, e a una spiazzante lettera finale a Dio, in cui Bruck mostra senza reticenze i suoi dubbi, le sue speranze e il suo desiderio ancora intatto di tramandare alle generazioni future un capitolo di storia del Novecento da raccontare ancora e ancora.
Gherardo Colombo
La sola colpa di essere nati
Liliana Segre ha compiuto da poco otto anni quando, nel 1938, con l’emanazione delle leggi razziali, le viene impedito di tornare in classe: alunni e insegnanti di «razza ebraica» sono espulsi dalle scuole statali, e di lì a poco gli ebrei vengono licenziati dalle amministrazioni pubbliche e dalle banche, non possono sposare «ariani», possedere aziende, scrivere sui giornali e subiscono molte altre odiose limitazioni. È l’inizio della più terribile delle tragedie che culminerà nei campi di sterminio e nelle camere a gas. In questo dialogo, Liliana Segre e Gherardo Colombo ripercorrono quei drammatici momenti personali e collettivi, si interrogano sulla profonda differenza che intercorre tra giustizia e legalità e sottolineano la necessità di non voltare mai lo sguardo davanti alle ingiustizie, per fare in modo che le pagine più oscure della nostra storia non si ripetano mai più.
Eliselle
Il collegio
Un romanzo ambientato durante la Seconda guerra mondiale che affronta tematiche come le leggi razziali, la lotta delle donne, la Liberazione. Una storia di coraggio, amore, amicizia e Resistenza.
Anna ha dodici anni e un carattere impetuoso. La sua numerosa famiglia è stata divisa dalla guerra, e quando i bombardamenti del 1944 colpiscono la sua casa deve spostarsi in un edificio per sfollati, il Vecchio Collegio, una villa ottocentesca ormai lontana dai fasti dell’epoca. Qui stringe amicizia con Gabriella, una bambina che dice di vedere le anime dei morti, e si scontra con Carlo, capo di una banda di ragazzini. Un giorno, Anna e Gabriella, spinte dalla curiosità, decidono di esplorare la soffitta del vecchio edificio. Dopo averne forzato la porta chiusa a chiave, scoprono che una famiglia ebrea si nasconde tra quelle stanze. Così, quando un reparto di SS irromperà nella cornice un tempo idilliaca del Collegio, Anna, per salvare i suoi nuovi amici, dovrà affrontare con coraggio e amore una sfida pericolosa.
Antonio Ferrara
La guerra di Becky
1943: la piccola Becky vive a Milano ma è costretta a trasferirsi con la sua famiglia sul lago Maggiore, dove il padre ha un albergo, perché la città non è più sicura. Nell’albergo vivono anche altre famiglie di ebrei fuggiti e Becky, con la compagnia di un cane, fa subito amicizia con gli altri ragazzi, in particolare con Johnny, solare e ottimista. L’incubo della guerra sembra tramontato quando l’8 settembre la radio annuncia l’armistizio. Allora un gruppo di soldati nazisti prende possesso dell’albergo, imprigionando Becky, con la sua e le altre famiglie, in una stanza. È solo l’inizio di una terribile tragedia che segnerà per sempre il lago Maggiore: la prima strage di ebrei in Italia. Tratto da una storia purtroppo vera.Il mare porta i migranti sulle spiagge di Lampedusa, e un giorno porta anche Khalid. Salvatore li teme entrambi. Ogni mattina a colazione se lo ritrova lì, Khalid con i suoi modi bruschi tiene tutti a distanza. Salvatore ne ha già abbastanza di essere emarginato a scuola, dove i compagni lo prendono in giro perché non sa nuotare. Sì, Salvatore sa bene cosa sia la paura. Quello che non sa è che a volte la paura porta a compiere gesti prodigiosi, perfino eroici…
Lia Levi
Tutto quello che non avevo capito
Una bambina e basta cresce
Roma è stata appena liberata dalle truppe americane, Lia ha tredici anni e, insieme alla sua famiglia, affronta il tentativo di ritornare a una vita normale, ma tutto è da ricostruire: la vecchia casa che non sembra più la stessa, gli esami da recuperare, le lezioni noiose dal rabbino, le amicizie di un tempo che si sfaldano e quelle nuove che nascono nel quartiere, il cuore che batte per qualcuno che non si conosce ancora… E, in sottofondo, il rumore di un Paese che è irrequieto e affamato quanto la Lia adolescente che si batte con coraggio e passione per rivendicare gli ideali di democrazia e libertà.
Lia Levi
Dal pianto al sorriso
È l’aprile del 2021 quando Lia Levi ritrova per caso questo breve romanzo, più di settant’anni dopo averlo scritto. Era sepolto nel cassetto della sua scrivania, venticinque fogli di carta ingiallita dimenticati nel risvolto del diario della madre: il primo libro scritto da Lia quando aveva solo dodici anni, durante la guerra. È ambientato nel periodo delle Leggi razziali fasciste e dell’occupazione nazista, e protagonista è una famiglia ebrea. Non si tratta però della famiglia della scrittrice, bensì di personaggi inventati: ci sono una mamma e un papà, c’è Marcella, la giudiziosa figlia maggiore, e c’è il fratellino Bobi, che è tutto il suo contrario. Ha già un titolo: “Dal pianto al sorriso”. Il testo originario viene qui riprodotto fedelmente, come prezioso documento storico, accompagnato da un’introduzione dell’autrice e da un dialogo immaginario tra la Lia di oggi e la Lia ragazzina di tanti anni fa.
Lia Levi
Il giorno della memoria raccontato ai miei nipoti
Un libro pieno di saggezza e di amore, che tutti i ragazzi dovrebbero leggere.
In un dialogo fatto di domande, curiosità e riflessioni, Lia Levi racconta il significato del Giorno della Memoria. Attraverso le date della Storia, a partire dal 27 gennaio 1945, ripercorre la sua infanzia segnata dalle Leggi razziali e dall’occupazione nazista. Ma lo fa in modo speciale, rivolgendosi ai suoi nipoti e a tutti i giovani lettori che negli anni ha incontrato nelle scuole d’Italia e che le hanno posto migliaia di domande.
Lia Levi
Una bambina e basta raccontanta agli altri bambini e basta
A venticinque anni dalla prima pubblicazione di Una bambina e basta (Edizioni e/o, 1994), Lia Levi ripercorre la sua storia al tempo delle leggi razziali e ne fa dono ai bambini di oggi. Lia ha appena finito la prima elementare, quando la mamma le dice che a settembre non potrà più tornare in classe. Mussolini, che comanda su tutti, non vuole più i bambini ebrei nelle scuole. In realtà non vuole gli ebrei a Torino, dove Lia abita con la famiglia, né a Milano e nemmeno a Roma. Non li vuole da nessuna parte. Con le valigie sempre in mano, i perché nella testa di Lia crescono ogni giorno. Perché il papà ha perso il lavoro? Cosa importa a Mussolini se alcuni bambini vanno a scuola e altri no? Perché la tata Maria non può più stare con loro? Perché non può essere solo una bambina, una bambina e basta?
Lia Levi
Questa sera è già domani
“Quella storia del troppo piccolo o troppo grande è una scusa, solo una scusa, cerchiamo di essere almeno sinceri con noi stessi. Forse essere ebreo è questo. Tu li cerchi e fuggi, loro ti accettano e ti cacciano”. A ottant’anni dalla promulgazione delle leggi razziali, Lia Levi ritorna con un romanzo ispirato a una storia vera: la vita di Luciano, l’amatissimo marito. Una vicenda di disperazione e coraggio realmente accaduta, ma completamente reinventata, che attraverso il filtro delle misteriose pieghe dell’anima ci riporta a un tragico recente passa
Lia Levi
Tutti i giorni di tua vita
Un padre una madre e due figlie che si troveranno a impersonare due diversi destini, quello dell’impegno politico antifascista l’una, quello della docilità e della sconfitta l’altra. E una miriade di altri personaggi a comporre il vasto tessuto: un’attrice protetta dal Regime e che diventerà delatrice, una sarta fascista, una sprovveduta servetta di campagna, un genero di un’altra classe sociale, zii, cugini… La piccola storia quotidiana, fatta di amori, ribellioni, affetti e tradimenti, all’ombra di una Storia che incomberà sempre di più, irrompendo nelle vicende individuali fino a determinarle.
Lia Levi
Una bambina e basta
Una bambina e basta è un racconto sull’identità e sui limiti dell’identità minacciata. Se la forza dell’abitudine fa sì che la protagonista, a guerra terminata, continui a definirsi una bambina ebrea, la madre con forza vitale e irriverente la corregge. Lia Levi racconta una storia nella quale è possibile immedesimarsi con estrema facilità, creando una sinergia corale tra autrice, protagonista e lettori.
Lia Levi
Ognuno accanto alla sua notte
Roma nel periodo delle leggi razziali. Uno scrittore di teatro costretto a nascondersi all’ombra di un “prestanome”; una coppia di giovanissimi, Colomba nella schiera delle vittime designate e Ferruccio figlio di un persecutore, che riesce a strappare dal buio una notte d’amore; un padre e un figlio a duro confronto sul ruolo di una classe dirigente non all’altezza di proteggere il proprio gregge… Tre vicende diverse se pur collegate, in cui Storia e Destino intrecciano il loro enigmatico gioco. Una cornice iniziale, ambientata in una villa toscana nell’epoca contemporanea, tenta di sfiorare il tasto della Memoria nelle sue risonanze fra le generazioni dell’oggi. Un libro emozionante e potente che riesce a coinvolgere e scuotere a fondo il lettore.
Lia Levi
Ester la bella
Quella della Regina Ester è una storia ‘vera’ che fa parte della Bibbia, ma assomiglia tanto a una favola. Ed è così che l’abbiamo voluta raccontare in questo libro. Ester, la ragazza più bella di tutto il regno di Persia è diventata la sposa amatissima del re. Ma il regale sposo non conosce il suo segreto: lei è ebrea. Cosa fare però quando un malvagio consigliere convince il sovrano a dar ordine di uccidere tutti gli ebrei che vivono nelle sue terre? Solo Ester potrebbe salvarli supplicando il re ma è pericoloso, non si può andare dal sovrano se non si è chiamati. Se il re la caccerà e si infurierà ancora di più per la sua precedente menzogna?
Dacia Maraini
Il treno dell’ultima notte
Emanuele è un bambino ribelle e pieno di vita che vuole costruirsi un paio di ali per volare come gli uccelli. Emanuele ha sempre addosso un odore sottile di piedi sudati e ginocchia scortecciate, l'”odore dell’allegria”. Emanuele si arrampica sui ciliegi e si butta a capofitto in bicicletta giù per strade sterrate. Ma tutto ciò che resta di lui è un pugno di lettere, e un quaderno nascosto in un muro nel ghetto di Lodz. Per ritrovare le sue tracce, Amara, l’inseparabile amica d’infanzia, attraversa l’Europa del 1956 su un treno che si ferma a ogni stazione, ha i sedili decorati con centrini fatti a mano e puzza di capra bollita e sapone al permanganato. Amara visita sgomenta ciò che resta del girone infernale di Auschwitz-Birkenau, percorre le strade di Vienna alla ricerca di sopravvissuti, giunge a Budapest mentre scoppia la rivolta degli ungheresi, e trema con loro quando i colpi dei carri armati russi sventrano i palazzi. Nella sua avventura, e nei destini degli uomini e delle donne con cui si intreccia la sua vita, si rivela il senso della catastrofe e dell’abisso in cui è precipitato il Novecento, e insieme la speranza incoercibile di un mondo diverso.
Marilù Oliva
Biancaneve nel Novecento
Giovanni è un uomo affascinante, generoso e fallito. Candi è una donna bellissima che esagera con il turpiloquio, con l’alcol e con l’amore. E Bianca? È la loro unica figlia, che cresce nel disordinato appartamento della periferia bolognese, respirando un’aria densa di conflitti e di un’inspiegabile ostilità materna. Fin da piccola si rifugia nelle fiabe, dove le madri sono matrigne ma le bambine, alla fine, nel bosco riescono a salvarsi. Poi, negli anni, la strana linea di frattura che la divide da Candi diventa il filo teso su un abisso sempre pronto a inghiottirla. Bianca attraversa così i suoi primi vent’anni: la scuola e gli amori, la tragedia che pone fine alla sua infanzia e le passioni, tra cui quella per i libri, che la salveranno nell’adolescenza. Negli anni Novanta, infatti, l’eroina arriva in città come un flagello e Bianca sfiora l’autodistruzione: mentre sua madre si avvelena con l’alcol, lei presta orecchio al richiamo della droga. Perché, diverse sotto ogni aspetto, si somigliano solo nel disagio sottile con cui affrontano il mondo? È un desiderio di annullarsi che in realtà viene da lontano, da una tragedia vecchia di decenni e che pure sembra non volersi estinguere mai: è cominciata nel Sonderbau, il bordello del campo di concentramento di Buchenwald.
Daniela Palumbo / Liliana Segre
Fino a quando la mia stella brillerà
La sera in cui a Liliana viene detto che non potrà più andare a scuola, lei non sa nemmeno di essere ebrea. In poco tempo i giochi, le corse coi cavalli e i regali di suo papà diventano un ricordo e Liliana si ritrova prima emarginata, poi senza una casa, infine in fuga e arrestata.
Milano, 30 gennaio 1944: dal binario 21 della Stazione Centrale parte il treno diretto ad Auschwitz. Liliana Segre sarà l’unica bambina a fare ritorno. A tenerla in vita in quell’inferno di dolore sono il pensiero di suo padre, deportato come lei, e la speranza di ritrovarlo vivo.
Ogni sera nel campo cercava in cielo la sua stella. Poi ripeteva dentro di sé: finché io sarò viva, tu continuerai a brillare. Un viaggio nell’abisso da cui Liliana riemerge solo grazie all’amore per la vita.
Daniela Palumbo
Le valigie di Auschwitz
Un libro dedicato alla Shoah che racconta le leggi razziali dal punto di vista di 5 bambini ebrei, Jakob, Hannah, Carlo, Emeline e Dawid: la loro vita cambia improvvisamente, drammaticamente, con l’avvento delle leggi razziali che polverizzano i diritti civili degli ebrei. E’ il primo passo per renderli soli, poi il viaggio verso i lager con una valigia riempita in fretta. Nei campi di sterminio non sono più persone, diventano haftling, che in tedesco significa prigioniero, sono chiamati stucke (pezzi) e vengono marchiati con i numeri. L’haftling, se funziona va avanti, quando si rompe viene buttato via. E i bambini sono i primi a essere cancellati dalla follia nazista.
Daniela Palumbo
A un passo da un mondo perfetto
Germania, 1944. Iris ha undici anni, quando si trasferisce con la famiglia in un paese vicino a Berlino. Il padre è un capitano delle SS promosso a vicecomandante del campo di concentramento che sorge laggiù, mentre la madre è una donna autoritaria con una grande passione per i fiori. La nuova casa è bellissima, grande e circondata da un immenso giardino, di cui si prende cura un giardiniere. Di lui Iris sa ben poco, sa solo che è ebreo e che tutte le mattine arriva dal campo, per poí tornarci dopo il tramonto. A Iris è vietato rivolgergli la parola perché è pericoloso, ma la curiosità è più forte di lei. Comincia ad avvicinarsi di nascosto a quello sconosciuto con la testa rasata e la divisa a righe. Comincia anche a lasciargli piccoli regali nel capanno degli attrezzi, in un cassetto segreto, e lui ricambia con disegni abbozzati su un quaderno. Così, giorno dopo giorno, tra i due nasce un’amicizia clandestina fatta di gesti nascosti e occhiate fugaci, un’amicizia in grado di far crollare il muro invisibile che li separa e di capovolgere il mondo perfetto in cui Iris credeva di vivere.
Tea Ranno
Un Tram per la Vita
È il 16 ottobre 1943, nel ghetto di Roma un bambino di dodici anni vede la madre caricata su un camion dei tedeschi, la raggiunge, l’abbraccia, ma lei riesce a spingerlo via. Emanuele, questo il nome del bambino, si nasconde su un tram e inizia un viaggio che lo porterà, fermata dopo fermata, fino al capolinea. Racconta al bigliettaio di essere ebreo e chiede di essere protetto perché i tedeschi lo stanno cercando. L’autista del tram e poi altri dopo di lui aiuteranno Emanuele a restare vivo e al sicuro per tre giorni fino a quando non riuscirà a trovare suo padre. La penna di Tea Ranno racconta la storia commovente di uno degli ultimi testimoni sopravvissuti al rastrellamento nazista di Roma: Emanuele Di Porto.
Ivan Sciapeconi
40 cappotti e un bottone
Una storia luminosa, inedita e sorprendente. Una storia vera. Uno squarcio di ottimismo nell’orrore della Shoah, 40 ragazzi messi in salvo da un’intera cittadinanza. Questo libro è per loro, per i salvati e i salvatori, perché non siano mai dimenticati. Ma anche perché ancora oggi la normalità del loro eroismo ci commuove e ci sfida a non abbandonarci a facili paure e all’indifferenza.
Estate 1942. Alla stazione di Nonantola, in provincia di Modena, scendono quaranta ragazzi e bambini ebrei. Sono scappati dalla Germania nazista grazie all’organizzazione di Recha Freier e, con i loro accompagnatori, stanno cercando di arrivare in Palestina, ma la guerra li ha costretti a continui cambi di direzione: prima la Croazia, poi la Slovenia, ora l’Italia. A Nonantola vengono sistemati appena fuori dal paese, a Villa Emma. Sembra che il peggio sia passato. Ci sono lezioni, assemblee e i più grandi imparano mestieri che un giorno potrebbero essere utili. Tra i ragazzi e le ragazze di Villa Emma c’è anche Natan, che inizialmente vede tutta questa attenzione con sospetto. Bruciano ancora il ricordo del padre trascinato via nella notte, l’addio della madre e del fratello più piccolo. Eppure, a Villa Emma non ci sono stelle gialle da appuntare al cappotto, né ghetti, né retate nella notte. Sembra di essere in un mondo completamente nuovo, dove i contadini portano cibo, il falegname i letti, dove ognuno può fare la propria parte. Con l’otto settembre del 1943, però, a Nonantola iniziano ad accamparsi le truppe naziste e per i ragazzi di Villa Emma c’è una nuova fuga da organizzare. Questa volta non sono soli, però, questa volta hanno un intero paese a lottare per loro.
Lia Tagliacozzo
La generazione del deserto
Lia Tagliacozzo è ebrea, figlia di due sopravvissuti alla Shoah. Quando nel 1938 vennero promulgate le leggi razziali, i suoi genitori erano bambini: durante le persecuzioni il padre si salvò per caso da una retata e restò nascosto in un convento per tutti i mesi dell’occupazione, la madre si rifugiò in un casolare di campagna e poi, dopo la fuga attraverso le Alpi, in un campo di internamento in Svizzera. Ma di tutto questo a casa di Lia si è sempre parlato poco. E lei, da sempre, ha tentato di ricostruire la storia della sua famiglia cucendo insieme le poche informazioni, riempendo i buchi della memoria, indagando tra le omissioni e le rimozioni. Ha scritto tanto, negli anni, trasformando in romanzo le vicende degli ebrei italiani, e ora ha deciso di raccontare la propria storia.
Lia Tagliacozzo
Il mistero della buccia d’arancia
Anna ha i capelli che sembrano un polpo arrabbiato, un fratello rompiscatole – come tutti i fratelli -, due cugine, un cuginetto, due nonni, quattro zìi e una maestra che la fa impazzire. Ma, soprattutto, ha un mistero tutto da scoprire: perché alla nonna Miriam non piacciono le buccette d’arancia caramellate che prepara magicamente il nonno? Per scoprirlo Anna, una bambina ebrea di oggi, si trasforma in una vera detective: dovrà indagare, sottrarre prove e compiere un viaggio nella storia di una famiglia ebrea durante la seconda guerra mondiale. Anna si confronta così con la vicenda drammatica della propria nonna che, bambina anche lei, è stata costretta a fuggire in Svizzera per sottrarsi alla Shoah. “Il mistero delia buccia d’arancia” – rigoroso nella ricostruzione storica e scritto con un linguaggio adatto ai ragazzi dell’ultimo ciclo della scuola elementare e dei primi anni della scuola media – vuole raccontare il passato senza traumatizzare, ma è anche, e soprattutto, una storia di affetto, di vita e di memoria civile.
Lia Tagliacozzo
La shoah e il giorno della memoria
In TV c’è un documentario con persone magre vestite di stracci; si parla di Shoah, di giorno della memoria… Giacomo e i suoi amici vogliono saperne di più. E il nonno gli racconta le storie dei suoi amici, testimoni di una pagina della storia da non dimenticare.
Gigliola Alvisi
Ilaria Alpi. La ragazza che voleva raccontare l’inferno. Storia di una giornalista
Sono passati vent’anni da quando Ilaria Alpi è stata uccisa in Somalia, a soli trentadue anni, insieme al cameramen Miran Hrovatin. Il suo è un caso irrisolto, su cui si chiede ancora giustizia. Ilaria è una giornalista in missione, che ha scoperto una verità scomoda: una rede di traffico internazionale di armi e rifiuti tossici, corruzione e mistero, tra l’Italia e la Somalia. È la storia di una donna che vuole fare la differenza, intrecciata a quella di una adolescente del posto, Jamila. La cronaca viene raccontata attraverso la poesia dei vissuti e degli incontri.
Luca Azzolina
Don Ciotti, un’anima libera
Le mafie si possono sconfiggere! C’è chi le combatte ogni giorno con la memoria e con l’impegno, e don Luigi questo lo sa bene. Quando ha fondato l’associazione Libera, ha alzato la voce contro ogni tipo di corruzione e criminalità, mostrando a tutti noi una strada da seguire, lastricata di onestà e coraggio.
Felice Cavallaro
Francesca. Storia di un amore in tempo di guerra
Ci sono l’amore e l’intesa. L’impegno e il sacrificio in un Paese in tempo di guerra. Ci sono gli amici e i nemici, le battaglie e i processi, la vita quotidiana e una parte importante della nostra storia, interrotta improvvisamente quel tragico giorno di maggio del 1992, oscurato dalla strage di Capaci. Al centro della scena è una donna, Francesca Morvillo, insieme all’uomo cui ha scelto di stare accanto fino all’ultimo, consapevole del pericolo: Giovanni Falcone. Le loro vite si intrecciano nella stagione più difficile del conflitto tra lo Stato e Cosa Nostra. Francesca è figlia, sorella, moglie di giudici e magistrato a sua volta. Giovanni lancia la sfida più ambiziosa alla mafia insieme ai giudici del Pool. Felice Cavallaro ne rievoca in queste pagine i caratteri e la complicità, la forza e le debolezze. E ripercorre come in un romanzo le tappe della loro vita, dall’adolescenza al primo matrimonio di lei, dal loro incontro agli anni più felici, dal comune impegno civile alla diffidenza dei colleghi, dall’esilio forzato all’Asinara con il giudice Paolo Borsellino e sua moglie Agnese all’attentato scongiurato nella villa dell’Addaura. Fino agli intrighi più odiosi. Sullo sfondo uno Stato assente, distratto, forse anche colluso. Poi le polemiche per il trasferimento di Falcone a Roma e quel rientro a Palermo per una vacanza che non faranno mai. Dopo l’esplosione a Capaci Francesca sembra ancora in vita. I suoi occhi si aprono per l’ultimo istante. Il tempo di sussurrare poche parole: «Dov’è Giovanni?».
Felice Cavallaro
Sciascia l’eretico. Storia e profezie di un siciliano scomodo
A trent’anni dalla scomparsa dello scrittore di Racalmuto, un viaggio affascinante tra umori, amicizie e battaglie, tra vita e opere che scandiscono i passaggi della nostra storia recente – dal Giorno della civetta al Contesto, da L’affaire Moro a Una storia semplice.
Si è sempre battuto da «eretico» per far prevalere la ragione e il diritto in un Paese che ha spesso preferito le scorciatoie e i gattopardismi. Leonardo Sciascia con le sue invettive e ossessioni ha anticipato temi cruciali della vita pubblica, nodi rimasti drammaticamente irrisolti, dalla lotta alla mafia alla corruzione, dagli errori della macchina della giustizia a quelli dello Stato, dal caso Moro al travaglio di Enzo Tortora, passando da forti intese a grandi contese, da Calvino a Guttuso. Una vita controcorrente, quella dello scrittore siciliano, lungo l’asse fra Palermo e Roma, Milano e Parigi, fra case editrici e commissioni di Montecitorio, o a caccia di stampe antiche e di documenti negli archivi dell’Inquisizione spagnola. Un bilancio dell’eredità di un protagonista del mondo della cultura e della politica sempre attuale.
Gherardo Colombo/Zagrebelsky
Il legno storto della giustizia
All’Italia sembra spettare un non onorevole posto tra le nazioni più corrotte al mondo: ovunque si formino aggregati di potere, lì alligna il rischio del malaffare. Prendendo le mosse da questi presupposti drammatici che troppo spesso consideriamo immutabili e ai quali sembriamo quasi assuefatti, Gherardo Colombo e Gustavo Zagrebelsky si confrontano con schiettezza e reciproco rispetto discutendo da punti di vista diversi e complementari il senso ultimo del nostro vivere in comunità.
Vichi De Marchi
I maestri di strada
A Barra, alla periferia di Napoli, troppi hanno abbandonato la scuola. Li chiamano i dispersi. Bocciati alle elementari, cacciati dalle scuole medie, nessuno li vuole più. Sino a quando incontrano i maestri di strada che si sono inventati una scuola unica al mondo dove i banchi e i libri ci sono ma servono a poco, dove ci sono merende, gite, una paghetta e una stanza molto speciale chiamata Spassatiempo. Un romanzo che – a partire dalle testimonianze di alcuni ex allievi – racconta l’esperienza reale dell’associazione Maestri di strada, nata da docenti, psicologi ed educatori del progetto Chance per il recupero della dispersione scolastica.
Antonio Ferrara
Pusher
In certi quartieri di Napoli ci sono ragazzi che vivono di notte, che spacciano droga, che non vanno a scuola. Ma, grazie a uomini e donne che immaginano i bambini e i ragazzi per ciò che potranno diventare, la notte non è fatta solo per questo. La notte è fatta anche per mostrare il proprio coraggio, lo spirito di sacrificio, la determinazione. La notte è fatta anche di lavori onesti e coraggiosi.
Antonio Ferrara
Papere contro la Mafia. Una storia di Giovanni Falcone.
«La papera rapita era una delle tantissime papere di legno, di ceramica e di altri materiali che collezionavo, a casa e in ufficio. Le collezionavo per ricordarmi di non commettere errori, di non fare più “papere”, appunto, come quella volta all’inizio della mia carriera, quand’ero ancora poco più di un ragazzo». In questo libro Antonio Ferrara racconta ai bambini, con l’ironia che gli è congeniale, Giovanni Falcone, magistrato in prima fila contro la mafia.
Antonio Ferrara
Sangue chiama sangue
Un ragazzo prigioniero in casa condannato da una barbara tradizione, vecchia di centinaia di anni, a diventare vittima sacrificale. Un’insegnante costretta a dargli lezioni a casa perché, se il ragazzo uscisse, verrebbe ammazzato. La vendetta insaziabile di una faida famigliare, il sangue versato che chiede altro sangue, in una terribile catena infinita. Forse un evento imprevisto e formidabile spezzerà questa catena. Ma forse nemmeno quell’evento basterà.
Angela Iantosca
Ventuno. Le donne che fecero la Costituzione
Chi sono le ventuno donne che hanno contribuito all’elaborazione della Costituzione italiana? Quali sono le loro storie, la provenienza, le battaglie che hanno portato avanti, sacrificando spesso la vita privata e la propria famiglia in nome di un bene comune? Questo libro prova a raccontarlo attraverso le loro stesse voci, con una narrazione in prima persona che restituisce ai lettori la passione di chi ha partecipato alla ricostruzione di un Paese appena uscito da una devastante guerra. Il testo, rivolto agli studenti delle scuole secondarie di I e II grado, intende ricordare quelle figure, spesso dimenticate, che hanno lottato senza mai tirarsi indietro e mostrare quanta strada ci sia ancora da fare, oggi, per attuare i princìpi e le battaglie di ieri.
Angela Iantosca
Gli eroi di Leucolizia
L’antimafia è un esercizio quotidiano, fatto di scelte, di memoria, di impegno. Un esercizio che implica anche la narrazione, perché è importante ricordare sempre che ci sono state e ci sono persone che hanno avuto e hanno la forza di sacrificare le proprie vite in nome della giustizia, della legalità e del fresco profumo di libertà. Li chiamano eroi dell’antimafia: uomini e donne che hanno fatto il proprio dovere e che noi, ogni giorno, dobbiamo ricordare e onorare attraverso le nostre scelte e le nostre azioni. Anche raccontando ai più piccoli chi erano, cosa hanno fatto, come hanno tentato quotidianamente di rendere più pulita la Terra sulla quale viviamo. Come farlo con i bambini se non attraverso le favole? Nel libro sono sette le storie narrate. Ad aprire la narrazione Gaetano Saffioti che, testimone vivo del nostro tempo, diventa la voce narrante delle favole successive in cui si raccontano Don Pino Puglisi, Annalisa Durante, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, Giancarlo Siani, Peppino Impastato, Don Peppe Diana. Una agiografia laica, in cui gli eroi diventano alberi di pace e speranza, poeti e innocenti abitanti di “Leucolizia. che fa rima con liquerizia, ma che liquerizia non è”.
Pietro Grasso
Il mio amico Giovanni
Nel trentennale della strage di Capaci, Pietro Grasso racconta ai ragazzi Giovanni Falcone, la loro amicizia e le tante battaglie vissute accanto al giudice simbolo della lotta alla mafia.
«Piero, tienilo tu. Ho deciso di smettere. Se dovessi ricominciare, me lo dovrai restituire.» Non ne ebbe il tempo. Conservo gelosamente quell’accendino e mi assicuro che risponda al giro della rotella con quella scintilla di fuoco, di forza, di intelligenza, di determinazione, che ricorda gli occhi del mio amico Giovanni.
Pietro Grasso
Paolo Borsellino parla ai ragazzi
Una testimonianza civile per le nuove generazioni. Un libro che ripercorre un pezzo di storia italiana e descrive le figure di Falcone e Borsellino, attraverso la voce di un uomo che ha lavorato accanto a loro e che li racconta ai ragazzi per andare oltre lo stereotipo dell’eroe e scoprire chi fossero realmente.
La mattina del 19 luglio 1992 Paolo Borsellino si era alzato molto presto. Per la prima volta dopo tre mesi si era imposto di non lavorare, prima di uscire di casa aveva scritto la risposta a una lettera ricevuta mesi prima da un liceo di Padova in cui i ragazzi lo rimproveravano di non aver presenziato a un convegno sulla mafia e gli ponevano alcune domande sul suo lavoro e sulla criminalità organizzata. Il giudice racconta loro il momento che sta vivendo, con grande consapevolezza e trasparenza, e con il poco tempo che ha a disposizione risponde alle domande dei ragazzi: perché è diventato magistrato? Qual è la differenza tra mafia e camorra? Quali sono gli organismi che le combattono? Alcune di quelle domande rimarranno senza risposta, ma la lettera, rimasta sul suo scrittoio e resa pubblica dalla famiglia, resta una testimonianza straordinaria di quel momento storico e di chi fosse nel profondo Paolo Borsellino. Il libro, partendo da questi documenti, ripercorre un pezzo di storia italiana e descrive le figure di Falcone e Borsellino, attraverso la voce di un uomo che ha lavorato accanto a loro e che li racconta ai ragazzi per andare oltre lo stereotipo dell’eroe e scoprire chi fossero realmente. Una testimonianza civile per le nuove generazioni. Nessuno dei giovani che Pietro Grasso incontra oggi, quando racconta alle platee di ragazzi la propria esperienza di lotta alla mafia, era nato quando Falcone e Borsellino furono assassinati, eppure tutti sanno chi sono e riconoscono nei due giudici un esempio da seguire ancora oggi.
Giovanni Impastato
Mio fratello. Tutta una vita con Peppino
Un racconto che si dipana a partire da un comune della città metropolitana di Palermo, Cinisi, e da una famiglia di agricoltori legati alla mafia locale: il padre Luigi era stato inviato al confino durante il periodo fascista, e suo cognato, Cesare Manzella, ucciso in un attentato, era il capomafia del paese, uno dei boss che per primi individuarono nel traffico di droga il nuovo strumento di accumulazione di denaro e potere. È in questa famiglia che nasce Peppino, e cinque anni più tardi anche Giovanni, dopo che un altro fratello che portava lo stesso nome era morto ancora piccolissimo. È da qui che si sviluppa la vicenda rivoluzionaria, drammatica, coraggiosa e libera del ragazzo destinato a diventare il più contagioso degli attivisti della lotta antimafia. Una storia che non si interrompe affatto con l’uccisione di Peppino, ma che continua per altri quarant’anni intrecciandosi a quella del nostro Paese, e disvelandone spesso complicità e opacità. Quella storia Giovanni l’ha vissuta tutta, camminando con Peppino ben oltre i cento passi che per convenzione distanziavano la loro casa da quella di Gaetano Badalamenti, ‘u ziu Tano. Invecchiando, lui sì, mentre Peppino, suo fratello maggiore, restava per sempre ragazzo. Ma quei passi ora sono diventati milioni.
Francesca La Mantia
La mia corsa. La mafia narrata ai bambini.
«Credo che questo libro possa dare un contributo reale alla crescita di una generazione che, pur non avendo vissuto i capitoli più drammatici del contrasto alle mafie, deve sapere che la minaccia criminale non è sparita, al massimo ha cambiato volto.» – Don Luigi Ciotti
“Mio padre aveva davvero rubato? Non avrebbe potuto chiedere un favore al Santo? Era, come dicevano tutti, colpa dei poliziotti? L’unico modo che conoscevo per frenare le domande nella mia testa era correre: correre veloce fino al mare”.
Francesca La Mantia
Non è colpa della nebbia. La tragedia di Linate narrata ai ragazzi.
L’8 ottobre 2001, alle ore 8.10 una terribile ferita squarcia il cielo di Milano. Un aereo di linea in fase di decollo dall’aeroporto di Linate entra in collisione con un piccolo aereo privato entrato erroneamente in pista. L’impatto causa 118 vittime: è il più grave incidente aereo mai accaduto in Italia, in cui cause e responsabilità restano per molto tempo da chiarire. Marta ha sedici anni e quel giorno maledetto ha perso il suo papà, anche se ignora le circostanze in cui è avvenuto l’incidente: il nonno le ha sempre detto che è stato causato dalla nebbia e lei per anni si è fatta bastare questa spiegazione. Ma un giorno, assistendo al crollo del ponte Morandi, il trauma sepolto dentro di lei riaffiora. Ora Marta è pronta a conoscere e ad affrontare la verità, e a fare la sua parte affinché tragedie come quella che ha colpito la sua famiglia non debbano più accadere.
Daniele Nicastro
La giornata contro le mafie
Il 21 marzo non è solo il primo giorno di primavera. È anche la giornata contro le mafie. Filippo e i suoi amici ne scoprono il significato quando, davanti a un capannone, leggono su uno striscione: «Bene confiscato alla mafia».
Daniele Nicastro
Grande
Luca, tredici anni, voleva andare in vacanza con gli amici. Invece gli tocca il soggiorno in Sicilia, nel paese di nessuno. Per fortuna Luca conosce Mario, con motorino e ultimo iphone, che lo invita al bar. Luca non è mai stato in un bar. Quelle sono cose da grandi e lui non vede l’ora. L’estate è salva, ma dietro tutta quella libertà, le feste in piscina e la fratellanza con i nuovi amici si nasconde un nemico feroce e spietato. Il suo nome è Mafia. Eppure Luca sa riconoscere un guaio quando ci finisce dentro. E questo è il più grosso che gli sia mai capitato… Uno straordinario romanzo d’esordio che parla di crescita, di amicizia e di mafia.
Viola Ardone
Oliva Denaro
È il 1960, Oliva Denaro ha quindici anni, abita in un paesino della Sicilia e fin da piccola sa – glielo ripete ossessivamente la madre – che «la femmina è una brocca, chi la rompe se la piglia». Le piace studiare e imparare parole difficili, correre «a scattafiato», copiare di nascosto su un quaderno i volti delle stelle del cinema (anche se i film non può andare a vederli, perché «fanno venire i grilli per la testa»), cercare le lumache con il padre, tirare pietre con la fionda a chi schernisce il suo amico Saro. Non le piace invece l’idea di avere «il marchese», perché da quel momento in poi queste cose non potrà più farle, e dovrà difendersi dai maschi per arrivare intatta al matrimonio. Quando il tacito sistema di oppressione femminile in cui vive la costringe ad accettare un abuso, Oliva si ribella e oppone il proprio diritto di scelta, pagando il prezzo di quel no. Viola Ardone sa trasformare magnificamente la Storia in storia raccontando le contraddizioni dell’amore, tra padri e figlie, tra madri e figlie, e l’ambiguità del desiderio, che lusinga e spaventa, soprattutto se è imposto con la forza. La sua scrittura scandaglia la violenza dei ruoli sociali, che riguarda tutti, uomini compresi. Se Oliva Denaro è un personaggio indimenticabile, quel suo padre silenzioso, che la lascia decidere, con tutto lo smarrimento che dover decidere implica per lei, è una delle figure maschili più toccanti della recente narrativa italiana.
Ritanna Armeni
Una donna può tutto. 1941: volano le Streghe della notte
Le chiamavano Streghe della notte. Nel 1941, un gruppo di ragazze sovietiche riesce a conquistare un ruolo di primo piano nella battaglia contro il Terzo Reich. Rifiutando ogni presenza maschile, su fragili ma agili biplani, mostrano l’audacia, il coraggio di una guerra che può avere anche il volto delle donne. La loro battaglia comincia ben prima di alzarsi in volo e continua dopo la vittoria. Prende avvio nei corridoi del Cremlino, prosegue nei duri mesi di addestramento, esplode nei cieli del Caucaso, si conclude con l’ostinata riproposizione di una memoria che la Storia al maschile vorrebbe cancellare. Il loro vero obiettivo è l’emancipazione, la parità a tutti i costi con gli uomini. Il loro nemico, prima ancora dei tedeschi, il pregiudizio, la diffidenza dei loro compagni, l’oblio in cui vorrebbero confinarle. Contro questo oblio scrive Ritanna Armeni, che sfida tutti i «net» della nomenclatura fino a trovare l’ultima strega ancora in vita e ricostruisce insieme a lei la loro incredibile storia. È Irina Rakobolskaja, 96 anni, la vice comandante del 588° reggimento, a raccontarci il discorso, ardito e folle, con cui l’eroina nazionale Marina Raskova convince Stalin in persona a costituire i reggimenti di sole aviatrici. È lei a descriverci il freddo e la paura, il coraggio e perfino l’amore dietro i 23.000 voli e le 1100 notti di combattimento. E a narrare la guerra come solo una donna potrebbe fare.
Ritanna Armeni
Mara. Una donna del Novecento
Mara è nata nel 1920 e ha 13 anni quando comincia questa storia. Vive vicino a largo di Torre Argentina. Il papà è bottegaio, la mamma casalinga. Ha un’amica del cuore, Nadia, fascista convinta, che la porta a sentire il Duce a piazza Venezia. Le piace leggere e da grande vorrebbe fare la scrittrice o la giornalista. Tanti sogni e tante speranze la attraversano: studiare letteratura latina, diventare bella e indipendente come l’elegante zia Luisa, coi suoi cappellini e il passo deciso e veloce. Il futuro le sembra a portata di mano, sicuro sotto il ritratto del Duce che campeggia nel suo salotto tra le due poltrone. Questo è quello che pensa Mara, e come lei molti altri italiani che accorrono sotto il Suo balcone in piazza Venezia. Fino a che il dubbio comincia a lavorare, a disegnare piccole crepe, ad aprire ferite. Tra il pubblico e il privato la Storia compone tragedie che riscrivono i destini individuali e collettivi, senza eccezioni. Quello che resta è obbedire ai propri desideri: nelle tempeste tengono a galla, e nei cieli azzurri sanno disegnare le strade del domani.
Nicoletta Bortolotti
Un giorno e una donna
Con Un giorno e una donna Nicoletta Bortolotti ha scritto un romanzo importante, che è al tempo stesso un’opera di grande valore letterario in grado di far rivivere le passioni e i sentimenti di un’epoca, un’opera di grande valore storico nella ricostruzione perfetta, per quanto immersa nell’immaginazione romanzesca, della vita e dell’opera di Christine de Pizan, e di valore etico, perché l’esempio di Christine possa servire da guida in questi anni non sempre facili
Ha detto che uomini e donne sono uguali e che “una donna intelligente riesce a far di tutto e anzi gli uomini sarebbero molto irritati se una donna ne sapesse più di loro”. Ha detto che bisogna fare studiare le bambine e se solo le donne avessero fatto i libri… Ha detto che le donne non provano piacere a essere stuprate, come molti credono, ma subiscono un dolore senza pari. Lo ha detto un giorno in cui Parigi era un tempo più che un luogo, e l’anno 1405 era un luogo più che un tempo. Lo ha detto nel Medioevo insanguinato dalla Guerra dei cent’anni tra Francia e Inghilterra. Davanti a tutta la corte francese, a re e nobili. Christine de Pizan, nata in Italia, prima storica donna, prima editor, poetessa e scrittrice. Donna. Nicoletta Bortolotti ricostruisce la sua vita, che, dopo un’infanzia meravigliosa al seguito del padre divenuto astronomo reale a Parigi, fu colpita da lutti e rovesci che la lasciarono, giovanissima, vedova e madre. Il risultato è un libro meraviglioso che da un lato sembra provenire dal passato, a partire dalla forma epistolare scelta, che tanti capolavori ha regalato alla letteratura, e che qui si incarna nelle lettere tra una madre e una figlia. E dall’altro è assolutamente moderno. Perché molte delle conquiste sognate da Christine si sono verificate solo in anni recenti, e altre si stanno verificando adesso, o devono ancora farlo.
Katja Centomo
Franca Viola. La ragazza che disse no.
Durante una vacanza in Sicilia, tre sedicenni apprendono la storia che ha cambiato la storia d’Italia. Nel 1965 ad Alcamo, Franca Viola subiva un sopruso che a quel tempo non era raro. Rapita e violentata dall’uomo che aveva rifiutato, sembrava non avere scelta: perdere la “purezza” costituiva un’onta incancellabile e l’unica soluzione era sposare l’uomo che l’aveva disonorata. Perfino la legge era contro di lei. Se quella legge e quel modo di pensare non esistono più è perchè Franca Viola disse no.
Gabriele Clima
Fiori di Kabul
Una piccola rivoluzione silenziosa attraverso uno dei Paesi con la più alta discriminazione di genere.
Maryam abita a Kabul. Come tante ragazze afgane, ha un padre fedele alla tradizione rigida e ultraconservatrice diffusa nel Paese che nega alle donne ogni forma di libertà. Un giorno, a casa di Maryam, si ferma una straniera. Sta attraversando l’Afghanistan con la sua bicicletta. Per Maryam quell’incontro segnerà una svolta. Alle donne, in Afghanistan, è vietato andare in bicicletta; è vietato protestare, fare sport in pubblico, uscire di casa senza permesso. Ma Maryam sa che le cose si possono cambiare. E quando sarà abbastanza grande per prendere le sue decisioni, sceglierà proprio una bicicletta come strumento di emancipazione. Il suo non sarà un semplice viaggio: sarà un esempio per uomini e donne, una piccola rivoluzione silenziosa attraverso uno dei Paesi con la più alta discriminazione di genere.
Vichi De Marchi
Dentro il cuore di Kobane
Rojava, Siria, 2014. Per due ragazze di quindici anni è una sfida diventare donne in un paese devastato dalla guerra, dove a determinare il loro futuro sono troppo spesso gli uomini, o i proiettili. Delal, costretta a sposare un uomo violento e molto più grande di lei, sogna di fuggire il più lontano possibile dal villaggio in cui vive. La sua migliore amica Aniya ha appena perso sua sorella, uccisa in uno scontro a fuoco contro gli spietati soldati di Daesh. Due destini diversi che si intrecciano una notte, quando le due amiche fuggono insieme per unirsi alle file dell’esercito delle combattenti curde. Decise a rivendicare il proprio libero arbitrio. A riprendere in mano le redini del proprio destino. E a raggiungere Kobane, la città più di tutte simbolo di resistenza e speranza al femminile.
Eliselle
Girlz vs Boyz
Stella e Frances sono due fratelli che nutrono la stessa passione e sin da piccoli si sono dedicati allo stesso sport: il calcio. Il padre dei due ragazzi ha sempre incoraggiato Frances, il più grande ed esuberante, e ha sempre pensato che quella di Stella, più timida e chiusa, fosse una «passione riflessa» dovuta all’ammirazione per il fratello. Eppure Stella non ha mai smesso di allenarsi e di giocare in una squadra femminile della sua città, diventando la migliore bomber in circolazione. Arrivata, però, a una svolta importante per la sua carriera, Stella si ritrova ostacolata dal fratello, che cerca di sminuire i suoi risultati davanti a tutti, compreso il ragazzo di cui è innamorata. Lei non ci pensa due volte e lo sfida a giocare una partita di calcio tra le proprie squadre, femmine contro maschi: chi vincerà?
Antonio Ferrara
Mia
Quando viene arrestato per il femminicidio di Stella, Cesare ha 15 anni. Dalla cella in cui si trova ci restituisce i pensieri, i ricordi e le ossessioni di una storia di controllo e possesso mascherata da amore romantico. Rabbia, dolore, certezze e rimorsi, si mescolano in un diario che dà conto di tutto quello che Cesare ha costruito e poi distrutto. “Mia” nasce da un percorso di educazione sentimentale e di prevenzione del disagio attraverso laboratori di scrittura per emozioni che hanno coinvolto scuole italiane e straniere, “Ti do i miei occhi”. L’autore ha chiesto a ragazze e ragazzi di pensarsi vittima di una qualsiasi forma di prevaricazione, e di descrivere lo stato d’animo di quella condizione a partire da quanto immaginato, osservato o realmente vissuto. Dai racconti emersi, filtrati dall’autore, sono nati i personaggi, la trama e il linguaggio della storia.
Antonio Ferrara
A casa tutto bene
Lisa e suo fratello Paolo vivono con la madre e con un padre manesco. Lisa implora diverse volte sua madre di lasciare il marito, ma lei non ci riesce e subisce percosse e umiliazioni. Lisa cerca una vita normale, affetti normali, persone di cui possa fidarsi, soprattutto quando in famiglia la situazione precipita. Una storia di amore e di rispetto, sulla forza che i più piccoli sanno esprimere nelle difficoltà.
Catena Fiorello Galeano
Picciridda
Quando i suoi genitori sono emigrati in Germania in cerca di fortuna hanno portato con sé solo il più piccolo dei due figli, affidando “la grande”, Lucia, pur sempre picciridda, alla nonna paterna. L’esistenza di Lucia si ripopola degli affetti delle donne della famiglia. Ci sono anche gli uomini, da cui stare alla larga (come dice sempre la nonna) o da scoprire (come sente Lucia). E proprio uno di quegli uomini nasconde un terribile segreto a cui la picciridda si avvicina sempre più, ignara di ciò a cui va incontro…
Dacia Maraini
La vacanza
Un romanzo controverso e necessario, oggi più che mai contemporaneo, che in una lingua asciutta e vibrante ci consegna una protagonista che anticipa e racchiude in sé tutte le donne di Dacia Maraini.
Uscito nel 1962 e scritto in pieno boom economico, La vacanza è il primo romanzo di Dacia Maraini, una storia perturbante che racconta la scoperta della sensualità da parte di una ragazzina nell’estate del 1943. La voce narrante è quella di Anna, orfana di madre, che esce dal collegio per trascorrere le vacanze sul litorale laziale col padre e la matrigna. È ancora una bambina, ma è col corpo di una donna che Anna mette piede con incoscienza e curiosità nel mondo dei maschi adulti. E mentre il rombo degli aerei – il suono della guerra – rompe la quiete sonnacchiosa di giornate fatte di gite in pattino e appuntamenti ai bagni Savoia, Anna diventerà grande suo malgrado, scoprendo la propria femminilità di fronte all’ebete incredulità di uomini giovani e vecchi, in un contesto borghese e ipocrita che di lei sa solo approfittarsi. Un romanzo controverso e necessario, oggi più che mai contemporaneo, che in una lingua asciutta e vibrante ci consegna una protagonista che anticipa e racchiude in sé tutte le donne di Dacia Maraini.
Dacia Maraini
La lunga vita di Marianna Ucrìa
Marianna appartiene a una nobile famiglia palermitana del Settecento. Il suo destino dovrebbe essere quello di una qualsiasi giovane nobildonna ma la sua condizione di sordomuta la rende diversa: “Il silenzio si era impadronito di lei come una malattia o forse una vocazione”. Le si schiudono così saperi ignoti: Marianna impara l’alfabeto, legge e scrive perché questi sono gli unici strumenti di comunicazione col mondo. Sviluppa una sensibilità acuta che la spinge a riflettere sulla condizione umana, su quella femminile, sulle ingiustizie di cui i più deboli sono vittime e di cui lei stessa è stata vittima. Eppure Marianna compirà i gesti di ogni donna, gioirà e soffrirà, conoscerà la passione.
Dacia Maraini
Trio. Storia di due amiche, un uomo e la peste di Messina.
Sicilia. Anno del Signore 1743. Mentre l’isola è flagellata da un’epidemia di peste che riempie le strade di miseria e morte, Agata e Annuzza tengono viva la loro amicizia a distanza, in punta di penna. Si conoscono da quando, ancora bambine, in convento hanno imparato da suor Mendola l’arte del ricamo. Una ricca e l’altra povera, unite dalla passione comune per i libri – merce rara e poco adatta all’educazione femminile – ora sono due donne: Agata è moglie e madre, Annuzza invece non ha ancora scelto il proprio destino, perché il suo cuore appartiene a Girolamo, il marito dell’amica. Ma gelosia e possesso non guasteranno il sentimento puro e tenace che le lega. Quando tutto crolla, è l’amicizia dalle radici profonde che ci dà il coraggio di ricostruire.
Dacia Maraini
Corpo felice. Storie di donne, rivoluzioni e un figlio che se ne va.
Una madre che non ha avuto il tempo di esserlo. Un figlio mai cresciuto. Tra di loro, giorni teneri e feroci, sognati eppure vividissimi, ma che non hanno potuto vivere insieme. E un dialogo ininterrotto nel quale si racconta cosa significa diventare donne e uomini oggi. Dacia Maraini reinterpreta la sua storia personale riavvolgendo il filo di una storia tempestosa, quella delle donne, attraverso le parole di una madre a un figlio perduto, il suo, guidandolo in un ideale percorso verso una maturità che abita solo nei ricordi. Una riflessione accurata sul senso del nostro presente e sulle prospettive del nostro futuro, per ricordare che se l’amore arriva a illuminare le nostre vite, quello tra i sessi non deve più essere solo uno scontro, ma l’incontro capace di cambiare le regole del gioco e provare ad agire insieme per costruire una parità di genere.
Dacia Maraini
Tre donne. Una storia d’amore e disamore
Le tre donne protagoniste del romanzo, una nonna, una figlia e una nipote, costrette a convivere in un piccolo spazio, e a sopportarsi a vicenda, appartengono a tre età diverse, a tre tempi interiori sfasati l’uno con l’altro e non hanno niente in comune se non il fatto di redigere tutte e tre un diario, ciascuna a modo suo. La nipote nel modo più tradizionale, in un quaderno segreto che nasconde nei piccoli spazi più celati della casa; la madre scrivendo lettere a un corrispondente lontano; la nonna registrando la propria voce in un continuo reportage di se stessa. Nella dimensione privata si apre lapersonalità eccezionale di ogni donna.
Dacia Maraini
Chiara di Assisi. Elogio della Disobbedienza
Chiara ha dodici anni appena quando vede “il matto” di Assisi spogliarsi davanti al vescovo e alla città. È bella, nobile e destinata a un ottimo matrimonio, ma quel giorno la sua vita si accende del fuoco della chiamata: seguirà lo scandaloso trentenne e si ritirerà dal mondo per abbracciare, nella solitudine di un’esistenza quasi carceraria, la povertà e la libertà di non possedere. Sta tutta qui la disobbedienza di Chiara, in questo strappo creativo alle convenzioni di un’epoca declinata al maschile. Perché, ieri come oggi, avere coraggio significa per una donna pensare e scegliere con la propria testa, anche attraverso un silenzio nutrito di idee. Un racconto appassionato, segnato da sogni e continue domande, il ritratto intimo e provocatorio di una donna intelligente e volitiva a cui era stata negata la parola.
Dacia Maraini
La bambina e il sognatore
Romanzo potente, illuminato per la prima volta da un’intensa voce maschile. Riuscire a dare voce a un giovane padre in lutto per la perdita prematura della figlia è una complessa operazione narrativa. Dare vita a Nani, il protagonista maschile de La bambina e il sognatore, uomo dilaniato dal dolore e afflitto dal desiderio di paternità e dal bisogno inespresso di affermare la propria virilità, è una prova di maestria letteraria. Nani, oramai non più padre né marito, cerca di resistere alla sua perdita di identità assumendo un nuovo ruolo, quello di detective. Da S., cittadina intrappolata nell’immobilità di provincia, è sparita Lucia. La ricerca della bambina, coetanea della figlia, assume ben presto i tratti dell’ossessione: se gli abitanti di S. si sono rassegnati alla scomparsa, Nani non rinuncia all’idea che Lucia sia ancora viva.
Daniele Nicastro
Stalker
Floriana va alle superiori, ama gli amici e la sua indipendenza. Un giorno, al parco, un ragazzo le chiede come si chiama e lei pensa che sia il solito che vede una tizia carina e ci prova, perciò non risponde. Una settimana dopo eccolo di nuovo: la ferma per strada, la aspetta davanti alla scuola, poi sotto casa. E la chiama per nome, le intasa il telefono di messaggi. È l’inizio di un vortice di paura che dura tre lunghi mesi. Floriana si chiede in se stessa, non mette più le gonne, esce di casa solo se costretta. Vorrebbe chiedere aiuto, ma prima deve imparare a chiamare il ragazzo che la perseguita col suo vero nome: stalker.
Marilù Oliva
L’Eneide di Didone
Con audacia e talento, Marilù Oliva entra nei pensieri e nei sentimenti di una delle più appassionate e tragiche eroine della letteratura d’ogni tempo. Arricchendone la vicenda non solo di sfumature e intuizioni, ma di avvincenti e inattese svolte narrative, dimostra ancora una volta l’inesauribile potenza del mito. E delle donne.
Didone ha conquistato con l’astuzia una terra per il suo popolo, i Fenici, sulle coste africane. Regina senza re, ha fondato Cartagine, l’ha cinta di mura, l’ha dotata di leggi. Ma è assediata dall’avidità dei capi nomadi, stanca delle quotidiane fatiche diplomatiche, preoccupata per il futuro e si sente sola. Un giorno approdano le navi degli stranieri: sono fuggiti da Troia in fiamme e li guida un eroe di cui lei ha udito cantare le gesta, Enea. Comincia così una delle più grandi storie d’amore, tradimento e disperazione mai raccontate, immortalata nell’Eneide di Virgilio. Ma c’è una voce da cui non l’abbiamo mai sentita narrare: quella della protagonista, Didone stessa, donna forte e sopravvissuta a mille traversie che pure si uccise per amore. O almeno, questo è ciò che sappiamo. Ma come sono andate «davvero» le cose? Qual è la versione al femminile dietro alla partenza di Enea da Cartagine e al suo viaggio verso la penisola italica, che portò alla fondazione di Roma? Meglio di chiunque altra lo sanno forse due dee, Giunone e Venere: l’una è la guida agguerrita di Didone, l’altra è l’amorevole protettrice di Enea. E un conflitto divino farà da sfondo a una sorprendente avventura umana sulle due sponde del Mediterraneo, che cambierà le sorti del mondo.
Marilù Oliva
L’Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre
L’Odissea raccontata, per quadri, in prima persona dalla voce delle protagoniste. Un curioso e riuscito alternarsi di punti di vista che fa vibrare di nuova vita un classico immortale, rendendolo accessibile a un pubblico più vasto e combinando spessore narrativo, valore didattico, e uno sguardo universale sulla varietà e sulla verità dei sentimenti.
C’è Calipso che deve lasciar andare Ulisse sebbene ne sia innamorata, c’è Nausicaa seduttrice immatura ma pericolosamente potente, c’è Circe dominatrice che disprezza gli uomini ma allo stesso tempo ne ha bisogno, ci sono le Sirene incantatrici e distruttrici, c’è Euriclea la nutrice e naturalmente Penelope la sposa in attesa. Ciascuna narra la sua parte della celebre epica, portando il proprio, inedito, punto di vista e ribaltando la prospettiva unica dell’eroe maschile nella polifonia del femminile. E tra l’una e l’altra donna parla Atena, “dea ex machina”, che sprona sia Telemaco sia Ulisse a fare ciò che devono: la voce della grande donna dietro ogni grande uomo.
Daniela Palumbo
Noi, ragazze senza paura
Margherita Hack, Denise Garofalo, Franca Rame, Franca Viola, le maestre marchigiane, Ilaria Alpi, Alda Merini, Teresa Mattei… scienziate, giornaliste, maestre, rivoluzionarie: donne italiane molto diverse tra loro, ma tutte indipendenti, fuori dagli schemi, coraggiose. Note, meno note o sconosciute, le ragazze che hanno ispirato le otto storie di questo libro un giorno hanno guardato in faccia le loro paure e hanno detto “no”. A volte pagando un prezzo altissimo, a volte semplicemente scegliendo di vivere la propria vita così come desideravano. Il loro gesto ha rotto con il passato, abbattuto muri, scardinato pregiudizi e, soprattutto, tracciato la strada per il più grande sogno di ogni ragazza a venire: la libertà.
Adriana Pannitteri
La forza delle donne
Maria Grazia è un’adolescente siciliana che sogna di fare la giornalista e la scrittrice. Dal suo incontro con Veronica, la mamma di Giulietta tragicamente uccisa dal suo compagno, nasce un racconto delicato e drammatico allo stesso tempo. Quella con Veronica diventa un’amicizia singolare tra una ragazza piena di curiosità e di interrogativi sulla vita e una donna adulta spezzata dalla sofferenza ma estremamente coraggiosa. Solo la forza e la determinazione consentono a Veronica di affrontare la perdita di sua figlia e di assumersi le responsabilità di nonna e di mamma allo stesso tempo. Deve infatti accudire la nipotina di soli 4 anni accompagnandola nel dolore ma anche nella speranza di poter lottare per un futuro nel quale le donne possano essere libere di scegliere senza subire violenze. Il libro fotografa quell’età di mezzo che è l’adolescenza con tutte le sue contraddizioni e le paure, gli amori, l’importanza dell’amicizia e i sogni che non devono mai morire.
Adriana Pannitteri
Cronaca di un delitto annunciato
Antonio, carabiniere di origini siciliane con una vita apparentemente felice arriva a scrivere decine di lettere tormentate a una sconosciuta. Maria Grazia è una giornalista di una importante TV nazionale. Incontrerà personaggi a tratti grotteschi in un mondo che le sembra banalmente cattivo e senza speranza. Le lettere di Antonio la costringeranno a chiedersi cosa accada nella mente di una persona, annulla le sue certezze trasformandosi in un “mostro”. Contraddizioni e fragilità degli esseri umani acquisiscono in questa storia il ritmo narrativo di un giallo. Liberamente ispirato a una storia vera.
Giusi Parisi
Baghdad Rock
Sally ha quattordici anni e vive a Baghdad. La sua famiglia è di fede islamica e suo nonno è fortemente tradizionalista, ma lei veste all’occidentale, adora il rock e si dichiara una «ragazza non appartenente». La passione per la musica le vibra dentro e riempie il suo mondo, e quando il suo amico Moosa le offre la possibilità di suonare una batteria e di creare una band Sally ne è entusiasta. Sa, però, che le persone che ha intorno non le permetterebbero mai e poi mai di seguire questo sogno, e se scoprissero che suona nascosta in un magazzino con dei ragazzi le conseguenze per lei sarebbero gravissime. Ma la sua bravura non può restare nascosta, e presto, proprio a causa del suo talento, Sally vedrà il suo futuro messo a repentaglio e dovrà lottare con tutta se stessa per affermare il diritto a essere libera, a essere quella che è.
Rosella Postorino
Le assaggiatrici
Rosa Sauer, la protagonista, è una delle assaggiatrici di Hitler. Ogni giorno viene prelevata dalla casa di campagna in cui vive con i suoceri ed è condotta alla “tana del lupo”, la dimora top secret in cui si nasconde il Führer. Ogni giorno Rosa e nove “colleghe” assaggiano i piatti che escono dalle cucine di Briciola, il cuoco di Hitler, per scongiurare ogni possibile tentativo di avvelenamento.
Tea Ranno
Sentimi
Durante una notte surreale, e nello stesso tempo fin troppo reale, una donna, una scrittrice, tornata nel paese siciliano dove è nata, ascolta decine di voci che giungono da un altrove indistinto, che si fanno strada in una nebbia strana, inquietante. Sono voci di donne morte, che vogliono raccontare le loro storie perché la scrittrice le trascini fuori dall’oblio. Sono storie dolorose, a volte tragiche, che hanno una caratteristica in comune: in tutte, l’umanità delle protagoniste, la loro complessità emotiva e intellettuale tutta femminile, viene annullata nella dicotomia maschile della donna “santa o buttana”. Ma non solo per raccontarsi, i fantasmi di queste donne parlano all’autrice: c’è anche un’altra storia, che tutte le coinvolge, e che vogliono si sappia. La storia di Adele, figlia di Rosa, ma non del suo legittimo marito, Rosario. E la colpa più grave di Adele è quella di avere i capelli rossi, come il suo vero padre, segno inequivocabile del tradimento. Per questo Rosario passerà il resto della sua vita nel tentativo di uccidere la bambina. E per questo le donne del paese, le stesse donne che si raccontano, faranno di tutto per salvarla. Perché levare almeno la piccola Adele dai meccanismi mentali malati di questi maschi brutali, ancestrali e irredimibili, vorrebbe dire aver salvato tutte loro.
Cinzia Tani
Angeli Carnefici
Undici donne straordinarie e undici spietate assassine. Undici hanno intrapreso la strada del bene e undici quella del male. Apparentemente abitano mondi distanti destinati a non incontrarsi mai, eppure qualcosa lega a due a due queste donne formando coppie unite da un doppio filo.
Che cosa hanno in comune? Lo stesso anno di nascita e forse anche qualche dettaglio in più. Come Tina Modotti e Marie Besnard che hanno avuto entrambe un’infanzia povera, ma sono state molto amate dai genitori: l’una è diventata una fotografa e un’attivista impegnata in politica e l’altra è diventata un’avvelenatrice seriale accusata di parricidio e matricidio. Oppure Hannah Arendt e Ilse Koch, entrambe tedesche: la prima è dovuta fuggire dalla Germania perché ebrea, la seconda è il volto più atroce del nazismo, la sadica aguzzina degli ebrei internati nel campo di concentramento di Buchenwald. La prima è la teorica della banalità del male, la seconda lo incarna.Quanto conta l’infanzia nella storia di una donna che diventa «grande» nel crimine, nell’arte, nell’attività politica o nella scienza? La diversità di educazione, ambiente e incontri condiziona le scelte? Oppure è il Dna che determina inevitabilmente l’esistenza di ciascuno di noi? Oggi le teorie di Cesare Lombroso, il padre dell’antropologia criminale, e della fisiognomica sono ampiamente superate da un approccio interdisciplinare basato sull’interazione tra geni e ambiente. È in questa direzione, infatti, che si muove Cinzia Tani nel ripercorrere le storie di ventidue donne vissute tra Ottocento e Novecento, indagando il modo in cui tutto è cominciato: il tipo di famiglia, il background sociale e culturale, le amicizie, i primi amori. Dettagli poco noti che possono fare una grande differenza nel futuro di una persona e trasformare una donna in un angelo o una carnefice.
Luca Azzolini
Dragon Game
Saprai affrontare tutte le tue paure? Provaci… Inizia Dragon Game.
Samuel sa bene che un sacco di paure gli «tremano» contro. A scuola le cose non vanno bene, né con i compagni né con gli insegnanti. La prima media è dura, ed è così che scopre Dragon Game. Ne parlano tutti – anche Sarah, la sua unica amica – e l’app lo conquista subito, appena vede la creatura che lo guiderà nel gioco: un drago bianco. Dopo un duro scontro con un gruppo di bulli che gli dà il tormento, però, schiacciato dal terrore, Samuel si ritrova catapultato nel gioco, in un mondo fantastico e selvaggio dove lo attende una sfida incredibilmente ardua: affrontare tutte le sue paure. Per vincere dovrà scoprire il coraggio che risiede in lui. Prima che sia troppo tardi. Prima che il tempo scada. Prima di rimanere prigioniero del gioco.
Roberto Bratti
Youtuber per caso
Alfredo è un vero nerd: adora i fumetti le serie tv e la tecnologia. Da grande vorrebbe fare lo Youtuber ma per ora il suo canale ha solo diciassette iscritti… Un giorno però mentre è in diretta video sua madre entra in camera e gli urla che la cena è pronta. Che vergogna! Ora hanno visto tutti che lui è un mammone. Alfredo è imbarazzato e arrabbiato e urla a sua madre di andarsene trattandola malissimo. È l’inizio del suo successo: il video viene condiviso da un giovane rapper e nel giro di poco tempo fa migliaia di visualizzazioni. Alfredo sembra aver coronato il suo sogno e la sua vita cambia in un soffio. Ma quale sarà il prezzo del suo successo?
Roberto Bratti
La mia vita senza social
Dafne e Luca vanno a scuola assieme ma non si conoscono poi tanto. Sono molto diversi: lei vuole diventare una influencer, lui non ama per niente i social. Eppure c’è una specie di calamita che non fa che spingerli ad avvicinarsi. E quando Dafne, intenzionata a guadagnare nuovi follower, farà uno dei peggiori errori della sua vita, Luca saprà starle vicino e aiutarla a cambiare.
Daniela Dawan
Qual è la via del vento
Un sorprendente romanzo di formazione che rivela le domande più intime degli adolescenti e la loro ricerca di risposte per il futuro.
Questa è la storia di quattro amici liceali e della zia di uno di loro, un tipo tosto che protesta in piazza per Fridays for Future e sa raccontare storie. Ed è proprio a casa sua, nel centro esatto di Milano, che i quattro scopriranno per caso una botola segreta che li condurrà nei sotterranei di un antico monastero benedettino, un luogo di torture dove venivano segregati eretici e prigionieri al tempo della peste. Nel “mondo di sotto”, alla luce fioca del cellulare, i ragazzi scopriranno l’ombra creduta vera di un monaco: Gunotto da Pavia, conosciuto proprio grazie ai racconti della zia. Ma cosa vorrà mai da loro e perché gli appare all’improvviso? «La magia e la realtà sono legate. Se ci credi è magia: sei tu che la fai esistere credendoci. Se non ci credi è realtà», dice Antonio che ama traverstirsi da Aiace e scrive poesie bellissime. Omar e Olivia, legati a doppio filo, si troveranno così a fare i conti con una parte di loro tenuta – chissà poi perché – segreta: l’omosessualità di uno e le illusioni d’amore dell’altra. E infine Nina, solare e combattiva, felice di farsi trasportare in un altrove che aprirà squarci inattesi nella sua vita familiare. Il viaggio sotterraneo cambierà per sempre il loro destino?
Ornella Della Libera
Crudo
Inizia sempre per gioco. Ma è un gioco crudo, che intrappola chi ci cade dentro. E lascia senza speranza… finché non si accende la luce di una via d’uscita.
Dieci storie. Dieci ragazzini. Dieci casi legati a una minaccia, un pericolo, un crimine. Un crescendo di racconti che si aprono con una scena schock e si concatenano, sempre più crudi, sempre più veri. Martina, il cui pigiama party si trasforma in una sfida alcolica. Fabrizio, intrappolato in un mondo virtuale di pura violenza. Elena, che trova una sua foto intima esposta al mondo. Antonio, adescato da un adulto sconosciuto. Francesca e una sfida in rete che l’ha spinta a giocare con la sua vita… I casi affondano le radici nell’esperienza dell’autrice, ispettrice di Polizia, che vuole raccontare la realtà di cui nessuno parla, perché i giovani lettori sappiano riconoscere i pericoli e abbiano gli strumenti per fronteggiarli.
Paolo Di Paolo
I desideri fanno rumore
Caterina ha vissuto la Grande Interruzione come una tempesta domestica. La Dad, le giornate monotone e complicatissime, i riti e i baci mancati. Passando il tempo tra cantine e terrazze condominiali, ha cercato di non dimenticare i suoi desideri. Una sera, dopo un blackout, si sente stranissima. E non ci mette molto ad accorgersi che a proposito di desideri sente quelli degli altri. Li sente senza che siano espressi. Si rivelano senza che lei lo voglia, e non può decidere quando. Sono desideri piccoli e a volte enormi. Quelli della prof di biologia. Quelli dei suoi genitori. Quelli dei suoi coetanei. Quelli di Luca. Luca che la osserva, Luca che c’è. Adesso ha la certezza di piacergli, e la cosa non le dà fastidio. Ma questo “potere” la disorienta e la imbarazza: è come vedere nude le persone che ti vivono accanto. In una serata tra amici che finisce male, le accade di sentire un desiderio di Letizia, la ragazza più
antipatica che conosca, e tutto si complica terribilmente. Non può fare finta di niente. E quando cominciano ad arrivarle misteriosi messaggi firmati _sconosciut*, la sua vita diventa un film impazzito, di cui è difficile prevedere il finale.
Antonio Ferrara
Scherzare col fuoco
Uno libro illustrato in bianco e nero che, attraverso l’analisi di storie esemplari e metaforiche, aiuta ad affrontare con i giovani temi altrimenti difficili. Un libro che parla di crescita, educazione, giovani, insegnamento, pedagogia, psicologia, relazioni, scuola. Le storie, da sempre e in ogni parte del mondo, aiutano a crescere meglio di qualsiasi discorso edificante o paternalistico. In questo libro le storie sono ambientate nell’aula scolastica, luogo nel quale sono messi in scena diversi spaccati di vita con alcune possibili interpretazioni, unite a esercizi con cui sperimentare assieme il meraviglioso, a volte difficile, gioco della vita. Antonio Ferrara e Filippo Mittino, uno scrittore e uno psicoterapeuta, con passione educativa, intrecciano le loro competenze e le mettono in gioco per fornire agli insegnanti strumenti utili per accendere nei loro allievi la curiosità e la voglia di sapere, e per crescere insieme a loro.
Antonio Ferrara
Volovia
Ancora una volta è Napoli l’ambientazione del nuovo libro di Antonio Ferrara, amatissimo e prolifico scrittore per ragazzi, i cui romanzi puntano dritto al cuore e difficilmente fanno prigionieri. Una Napoli amata e odiata, fulgida e amarissima, che per Saverio, il giovane protagonista, è culla e tomba insieme. A scuola va male, i compagni lo chiamano «scemo», non ha amici né interessi. A sedici anni decide di smettere di studiare, per lavorare con il padre, che fa il becchino. E quando il padre, durante uno scontro a fuoco, viene ucciso da una pallottola vagante, Saverio rileva la sua attività. Comincia, da solo, a dare sepoltura ai morti della sua città, a conoscerne le storie, a volte misteriose, a volte comiche, a volte inquietanti. Spesso si domanda dove lo possa portare quella vita, cosa mai possa riservargli il futuro. Finché, improvvisa e imprevedibile, arriva Zara, un raggio luminoso in un’esistenza scandita dalla morte. Sarà, per Saverio, l’occasione per riscattare la propria vita e trovare una libertà che sembrava impensabile?
Antonio Ferrara
L’intruso
Nuccio a volte pensa di essersi abituato ai soprusi di Marcello. Ma un giorno, all’ennesima aggressione di quel ragazzo violento, reagisce. Nuccio non ha mai chiesto aiuto ai suoi genitori, contro il bullo. E come poteva? È lui che deve proteggere i suoi genitori. E siccome è un ragazzo, sbaglia. Ma sarà questo errore a gettare una nuova luce nella vita della famiglia. Una luce su cui incombe però un’ombra nera, inquietante… Una storia sulla complessità della vita, su come nel male sia spesso nascosto il bene e viceversa.
Antonio Ferrara
Diritti al cuore
«Sono piccoli piccoli. Dei puntini neri, non li vedi facilmente. E vanno sulla testa di tutti i bambini. E poi sui capelli ti fanno prurito, un prurito che quando cominci a grattarti non la finisci più». Le avventure quotidiane di Leo, allegro e curioso, che giorno dopo giorno deve confrontarsi con i piccoli grandi problemi della vita di un bambino: i pidocchi, i compiti che a volte non ti permettono di uscire a giocare con gli amici, i ragazzi prepotenti, le interrogazioni, il rapporto con la sorella e i genitori, una maestra un po’ speciale… Un libro che, tra il serio e il faceto, introduce al tema dei diritti dei bambini.
Antonio Ferrara
Stasera niente cellulare
«E pensare che è tutta colpa mia. Veramente non l’ho fatto apposta, a far cadere il cellulare del papà. Sono cose che capitano». E così, quella sera, Luca e la sua famiglia si trovano a cenare in silenzio, un silenzio mai sentito prima, anche perché il papà, arrabbiato, ha vietato anche la tv. Ma ecco che, a un tratto, è proprio il papà, forse per rompere quel silenzio imbarazzante, a dire qualcosa, e la serata comincia a prendere una piega molto diversa dal solito…
Antonio Ferrara
Vivavoce
A Lucio piace leggere ad alta voce, e lo fa benissimo. Perde in fretta il lavoro appena trovato. Un giorno, in biblioteca, apre un libro e inizia a leggerlo ad alta voce. Viene cacciato via dal bibliotecario, ma un signore che ha ascoltato il suo speciale modo di leggere gli offre un’attività di volontariato, da “lettore a domicilio”. Lucio andrà così a leggere libri famosi ad alta voce di casa in casa. E un giorno si troverà a leggere per qualcuno che gli cambierà la vita per sempre.
Antonio Ferrara
Ero Cattivo
Angelo, ragazzino cinico e violento appena uscito da una brutta storia, deve trascorrere un periodo di recupero. Padre Costantino, responsabile della comunità, ha fiducia in tutti i ragazzi, ma per crescere si deve avere un obiettivo. Angelo dovrà imparare che tutti abbiamo in mano il nostro destino, ma che questo comporta grandi responsabilità. Lui e il suo piccolo gruppo affronteranno la violenza, ma anche la poesia della vita. Dovranno superare il terrore di sentirsi soli. Ma per una volta fra gli adulti c’è qualcuno pronto ad ascoltare.
Catena Fiorello Galeano
Piccione Picciò
Una fiaba moderna che parla di autonomia, coraggio e amicizia. Picciò è il piccioncino più fragile della covata e per questo ha paura di tutto. Matteo è un bambino solitario che sembra molto triste. La loro amicizia cambierà le vite di tutti.
Picciò è il piccioncino più fragile della covata e per questo ha paura di tutto. Mentre i suoi coetanei già sperimentano i primi tentativi di volo, lui non si sposta dal cornicione. Papà piccione giorno dopo giorno lo sprona a non arrendersi, una fiducia che piano piano alimenta in lui la tenacia che non sapeva di avere. Finché un giorno finalmente spicca il volo. Scopre però che il cammino per crescere è fatto sempre di nuove sfide, così Picciò si trova ad affrontare il disprezzo degli umani, una delusione cocente per lui che è aperto a tutti e desideroso di conoscere. Ma un giorno incontra Matteo, un bambino solitario che sembra molto triste. La loro amicizia cambierà le vite di entrambi. Una storia che affronta temi importanti, dalla paura di crescere al bullismo, dal rispetto degli altri all’importanza di esprimere le proprie emozioni.
Fabio Geda
L’esatta sequenza dei gesti
Marta ha 12 anni, ma sembra piú grande, perché arriva in comunità alloggio dopo aver affrontato problemi che l’hanno costretta a crescere in fretta: un padre andato via di casa, una madre fragile che riempie i suoi vuoti con l’alcol, tre fratelli da accudire. Corrado ha 16 anni, pensa di essere un duro, ma, in quella stessa comunità, aspetta soltanto che la madre esca finalmente dal carcere, per recuperare l’amore che gli manca. Tra rabbie, delusioni e piccole felicità le esistenze dei due ragazzi si intrecciano a quelle di Elisa, di Ascanio e degli altri educatori che si occupano di loro. Fino a quando Marta e Corrado decidono di prendere in mano il proprio destino. Con una scrittura tesa, asciutta, concreta, Fabio Geda segue le loro vite e restituisce ai lettori la fatica di diventare grandi in un mondo di adulti imperfetti.
Divier Nelli
Posso cambiarti la vita
Dopo la morte della madre, Perla vive con l’anziana nonna a Poggio in Chianti e frequenta la seconda classe al liceo tecnologico Margherita Hack di Firenze. È una ragazzina bassa, obesa, brava a scuola, e per questo oggetto del bullismo spietato dei compagni. Perla è docile, subisce in silenzio, sa che è inutile opporsi al branco da sola. Col passare del tempo la situazione precipita, le offese sui social si moltiplicano, alcuni video diventano virali. Lei sfoga rabbia e frustrazioni abbuffandosi e chiudendosi in se stessa. Finché un giorno risponderà a un messaggio restando coinvolta in qualcosa troppo più grande di lei che le trasformerà per sempre la vita.
Daniele Nicastro
Il ponte dei cani suicidi
Martino ha tredici anni, una madre iperprotettiva, un padre complicato e un affettuoso meticcio con barba e ciglia folte. Con Rumo si sente protetto, specialmente da quando avverte una strana presenza che lo segue. Non si ricorda esattamente quando è iniziato, forse addirittura l’ultimo anno delle elementari o forse prima ancora. In ogni caso ormai la sente ovunque vada. Anche se è mezzo sordo. Contemporaneamente in paese i cani iniziano a suicidarsi dallo storico ponte romano che tutti chiamano Ponte del Diavolo. Non c’è modo di prevedere quando e a chi accadrà. Non ci sono connessioni, razze più colpite di altre, tantomeno spiegazioni. Martino e l’amica Serena sono gli unici a indagare. Sfidano l’indifferenza e il pregiudizio degli adulti, e inorridiscono quando il colpevole appare davanti ai loro occhi: una creatura infernale che somiglia a un mastino nero. Lo Sfregiato. Martino è sovrastato dai timori. Un ragazzo come lui, mai andato lontano senza genitori, senza sostegno, come può affrontare una simile bestia? Eppure deve farlo: per salvare Rumo e se stesso dalle grinfie dell’oscurità. Ma anche per trovare il proprio posto nel mondo e liberarsi finalmente di ogni “mostruoso” timore.
Daniele Nicastro
Vengo io da te
Una storia per gli amanti dei videogiochi in cui è possibile, seguendo una pista dopo l’altra, varcare il confine tra il mondo reale e quello virtuale. Un racconto che dimostra l’energia potente delle relazioni, la paura di fallire, di essere giudicati dal sistema e la difficoltà di trovare il proprio posto nel mondo. Un libro che parla di amore, videogame, coraggio, crescita. Giada e Nico. Un legame speciale nato negli ultimi mesi di scuola. Arrivate le vacanze, lui sparisce nel nulla. Che fine ha fatto? Perché non risponde al telefono? Nessuno lo conosce veramente o sa dove abiti. L’unica cosa certa è che il suo avatar è stato visto in un famoso gioco online. Giada odia i videogiochi, ma è decisa: “Se non vieni tu, vengo io da te”.
Daniela Palumbo
A un passo dalle stelle
Una coppia con due figli, Giacomo, quindici anni e Matteo, sedici. La famiglia di Giorgia, che è stata adottata e ha cominciato a chiedere di conoscere i genitori di origine. Poi Viola, a cui il padre ha promesso che la raggiungerà. E infine Leonardo, che deve riallacciare i rapporti con il figlio Gus. Tra loro non si conoscono, ma in comune hanno il proposito di percorrere a piedi un breve tratto della via Francigena, da Lucca a Roma, con due guide, Fabien e Gaia, e la speranza che il cammino li aiuti a raggiungere quello che cercano. Una sera Giorgia trova una lettera in un libro. Chi può averla messa proprio lì? A scrivere è un ragazzo, dice di chiamarsi Alessio. Racconta di aver lasciato la lettera fra le pagine sperando che qualcuno la trovi…
Giusi Parisi
Il fuoco dentro
Un libro di narrativa per ragazzi dai 13 anni, rivolto a chi si trova ad affrontare imprevisti familiari e personali e a gestire, con difficoltà, emozioni e reazioni forti e contrastanti. Una storia che parla ai ragazzi di oggi e tratta temi centrali nelle loro vite come il rapporto con i genitori e la difficoltà di crescere. Quanto può bruciare di rabbia un ragazzo che ha subito un’ingiustizia? E se quell’ingiustizia arriva addirittura dalle persone più amate, l’incendio riuscirà mai a estinguersi? Daniel ama la sua famiglia: sua madre, suo padre e sua sorella Cat, che ha bisogno delle sue cure e da cui riceve un affetto sconfinato. Da un po’ di tempo, però, avverte che qualcosa è cambiato, qualcosa che mette a repentaglio la loro armonia. E quando, per puro caso, scopre che i suoi genitori sono separati in casa e che tutti, compresi la sua adorata Cat e il suo migliore amico, gliel’hanno tenuto nascosto, la delusione e la rabbia lo portano ad avvicinarsi a una banda di teppisti, ragazzi poco più grandi di lui che si divertono ad appiccare il fuoco a cose e animali. Daniel sente che quello che sta facendo è sbagliato, e le parole del senzatetto Tore, per tutti il “Gigante Buono”, aprono faglie nella sua coscienza, ma in lui arde troppo forte il desiderio di vendetta. Riuscirà a riprendere il controllo di sé, prima che sia troppo tardi, prima che la “Gang del fuoco” commetta il più estremo dei gesti?
Giusi Parisi
Bullismo. Una storia per capire
Le giornate trascorrono normalmente tra i compagni di allenamento in un’associazione sportiva, fino a quando arriva Carlotta, una dodicenne minuta, timida e maldestra che diventa subito oggetto di scherno. Video, meme, fotografie che la riprendono nei momenti più buffi circolano in una chat di gruppo dalla quale Carlotta è esclusa. Le cose cambieranno con la convocazione di Marilena, ispettrice della Polizia Postale che farà ragionare tutti insieme sulle possibili soluzioni per scongiurare un fenomeno tanto diffuso. Una storia per riflettere su se stessi e sulle relazioni con gli altri, emozioni, sogni, ma soprattutto ferite, a volte indelebili, che un gesto o una parola possono provocare negli altri.
Giusi Parisi
Io, bullo
Alessandro è un ragazzo di tredici anni che vive in una delle periferie più difficili di Palermo. L’arresto forzato del padre, accusato di omicidio segna il suo modo di relazionarsi con gli amici. Nessuno osa contraddirlo, tranne Caterina che lo fronteggia senza timore. Un giorno, Alessandro mette a repentaglio la vita di un compagno, anche se non era sua intenzione. Da questo tragico evento inizia una riflessione su se stesso.
Catia Proietti
Sulla strada di Iqbal
“Delle volte si comincia a camminare in una direzione e le cose accadono.” Due strade che si incontrano per sovrapporsi, due sguardi che si riconoscono, una vita in dono. Maya e sua madre Irene vivono, in affitto, in un piccolo appartamento della periferia romana, in compagnia di Mollica, un cane trovatello. Grandi alleate nella vita, Irene e Maya evitano cibo in scatola, fast-food, televisione e social-media, in un rapporto intenso costruito leggendo gli stessi libri e parlando di attualità. Ma a tredici anni Maya non vuole più essere “l’unica adolescente sul pianeta Terra senza cellulare”. Inevitabile lo scontro tra madre e figlia, in un momento di fragilità per Irene che ha perso il lavoro e vede le sue scelte come un fallimento. Finché la strada di Maya incontra quella di Iqbal…
Tea Ranno
Bellissima
Giorgia è bella ed è felice: sta per iniziare un’estate grandiosa e deve occuparsi solo di Carlo, un ragazzo dai capelli rossi, un po’ misterioso, di cui si sta innamorando. Peccato che i suoi genitori non facciano altro che mettersi in mezzo: la coppia perfetta non lo è più tanto e i due si sono messi a litigare in modo strano, rovinandole letteralmente la vita.
Tea Ranno
Saura. Le stanze del cuore
Saura, dodicenne, figlia di una chirurga pediatrica e di un giudice, soffre dell’assenza dei genitori, troppo presi dal lavoro, odia i suoi compagni di classe, che la deridono per via del nome così ingombrante, e odia le innumerevoli tate che vengono a occuparsi di lei. Una mattina che piove, la mamma decide di non mandarla a scuola: ha il giorno libero e potranno trascorrere un bel po’ di tempo insieme. All’improvviso, però, squilla il cellulare. C’è un bambino in fin di vita e la dottoressa deve correre a salvarlo. Fine del divertimento, fine della mamma “tutta per sé”. Saura s’arrabbia, si chiude in camera e caccia la tata appena giunta. Si sente tristissima, e il suo petto pare bucarsi per il dolore. Lo sfiora con un dito: davvero c’è un buco. Abbassa la testa per controllare ma in quel momento dal buco esce una mano che l’acchiappa e la porta dentro di sé. Comincerà, così, un viaggio per le stanze del suo cuore. Incontrerà persone amatissime, si riconcilierà con le tate, con i suoi compagni, diventerà la Regina dei sauri, affronterà le iene trasformandosi in istrice e verrà a un confronto con Saurina, la sua parte bambina. Insomma, vivrà avventure straordinarie che la porteranno a superare le rabbie, i dolori, le mancanze e tutto ciò che la ferisce.
Nicoletta Bortolotti
Quelle in cielo non erano stelle
Sono passati cinque anni dall’esplosione che nel 1986 ha distrutto la centrale nucleare di Chernobyl, in Ucraina, sprigionando nell’aria una nube tossica che si è posata ovunque: sulla foresta cambiandone i colori, sugli animali facendoli ammalare, su fotografie, vestiti, giocattoli… e sulle persone. Omar, un ragazzino che vive nel Nord Italia, non sa nulla di tutto questo finché a casa sua non arriva una bambina ucraina dai capelli color sabbia, per trascorrere un mese lontano dalle radiazioni. Vassilissa non parla e lascia vedere di rado il suo simpatico sorriso: è diffidente, come lo è Omar verso di lei. Ma se per essere amici non ci fosse bisogno di parlare la stessa lingua? E se per disintossicarsi dalla paura l’amicizia fosse la medicina migliore? Un romanzo corale scritto con passione e grazia, che attraverso le vive voci di una volpe, di un ragazzino e della stessa Nube, rinnova la memoria di uno più traumatici eventi della storia europea contemporanea.
Loretta Cavaricci
Tutti su per terra
L’uomo ha ereditato dalla natura un mondo perfetto, fatto di alberi sornioni e animali generosi, di creature grandi e invisibili, colorate e simpatiche o antipatiche e pelose, di luci indispensabili e di buio riposante, di stelle che sanno piangere se serve e di venti che sanno rimboccarsi il fiato se chiamati in soccorso. Ma l’uomo, senza rendersi conto del grande dono che gli è stato fatto, consuma, inquina, danneggia, fa ammalare sé e gli altri, e non ricambia l’amore che gli viene offerto. E allora il pianeta può ribellarsi, dal cielo al mare. Qui animali e vegetali si riuniscono a congresso per decidere la fuga di tutti gli esseri viventi verso un nuovo mondo da costruire. Terra Realtà verrà svuotata sotto gli occhi increduli degli uomini, e Terra Speranza sarà ripopolata caoticamente di ogni creatura, tranne gli umani. Ma funzionerà? Decisivo sarà l’intervento dei bambini, rappresentanti dei continenti. Grazie a loro, al viaggio di andata seguirà un ritorno.
Gabriele Clima
I guerrieri dell’arcobaleno
L’inizio del viaggio di un piccolo gruppo di eroi che darà vita al più grande movimento ambientalista della storia. Tim ha tredici anni, e sa che la sua vita non è tutta in quel cantiere nautico dove lavora. Quando in città arrivano quei tipi strani coi capelli lunghi, quegli hippy come li chiama papà, Tim vuole conoscerli; perchè parlano di cose che lui non ha mai sentito, parlano di impegno di ambiente, di cambiare il mondo. Vogliono andare fino in Alaska a fermare un’esplosione nucleare. Perciò una mattina, non visto, Tim si imbarca sul Greenpeace…
Nicolina Galassi e Maurizia D’Alberto
E se un gigante gigantissimo
C’è un gigante gigantissimo che vaga felice nell’Universo infinito. Si accorge ad un tratto di avere intorno a sé tante palline. Ma come ha fatto a non pensarci prima?! E se… provasse a giocarci? Sì, è proprio curioso e subito ne cerca qualcuna! Ne trova di tutti i colori e misure, ma nessuna va bene: troppo calda, troppo fredda, troppo piccola o pesante, uuufffa! È davvero sconsolato! Poi ad un tratto vede lontana lontana una pallina blu… Si avvicina e scopre un mondo strapieno di sorprese! Lo stupore e la meraviglia conquistano il gigante il quale confronta il suo ultra mega-mondo con quello infinitamente piccolo che ha proprio lì vicino al suo naso. La storia consente diversi percorsi didattici: consente al bambino di mettere in relazione grandezze e mondi differenti; fa osservare il pianeta che ci ospita da un’altra prospettiva, quella del gigante appunto, per il quale, inizialmente, la Terra è solo una minuscola pallina azzurra; perciò insegna anche a non fermarsi alle prime apparenze. Inoltre, il bambino scopre che ogni singola parte del tutto è importante, perché tutto è inclusivo e tutte le parti insieme creano mondi straordinari, siano essi piccoli o immensi.
Nicolina Galassi e Maurizia D’Alberto
La principessa Tiamat cerca aiuto
Chi è Tiamat? Bellissima, colorata e piena di vita, Tiamat è una splendida principessa! Il suo nome, così particolare, è il più antico che possiamo attribuire alla nostra Madre Terra, così infatti veniva chiamata la dea sumero-accadica degli oceani! Tiamat, però, da qualche tempo sta male! Le molteplici attività umane e il mancato rispetto dell’ambiente e delle varie forme di vita presenti sul pianeta stanno compromettendo gravemente la sua salute, scatenando effetti disastrosi incontrollabili. Le conseguenze dell’inquinamento globale e del cambiamento climatico sono drammaticamente sotto i nostri occhi tutti i giorni! Bisogna agire in fretta! Tiamat e Madre natura non hanno dubbi: i bambini possono dare il loro preziosissimo contributo… Ed è a loro che Tiamat chiede aiuto, e i grandi dovranno ascoltarli!
Daniela Palumbo
Parola di elefante
L’elefante Benny ha delle piccole, dolci abitudini. Tutti i giorni alle tre del pomeriggio, accompagnato dalla formichina Livia, attraversa la Giungla fino al Lago Verde per raccogliere l’acqua per i suoi fratelli elefanti. Lì lo aspetta Stellina, una stella alpina dimenticata da un ingegnere di Zurigo in un piccolo vaso di coccio: anche a lei Benny ogni giorno porta acqua fresca. Stellina e Benny si vogliono bene, anche se i saggi del Gran Consiglio non approvano! Un giorno però Benny trova una brutta sorpresa: il lago Verde è vuoto! Neanche più una goccia d’acqua! Che cosa è successo? “Sono stati gli uomini” racconta Stellina. Come faranno gli animali della Giungla a dissetarsi?
Daniela Palumbo
Il faggio che voleva fare girotondo
In un cortile fra alti palazzi abita un grande albero. È un Faggio solitario, dimenticato nell’indifferenza di tutti. Tutti i giorni Faggio chiama. Flavia un giorno, chissà come e chissà perché, lo sente. La mamma ha fretta, la tira, ma lei vuole andare dall’albero. Entra nel cortile e si presenta. «Mi chiamo Flavia», dice a voce bassa. «E tu?» È una storia semplice, che cammina lentamente, quella scritta da Daniela Palumbo. La trama poetica intreccia temi importanti: il rapporto con l’ambiente e la natura, il valore dell’amicizia, la capacità di cogliere i sentimenti degli altri. Una fiaba di amicizia e complicità fra un albero e una bambina. Una storia che parla dell’impazienza dei grandi e del desiderio di rallentare dei più piccoli. Incorniciata dalle illustrazioni di Natascia Ugliano, la fiaba aiuta piccoli e grandi a fare pace con il proprio mondo interiore e a guardare la realtà con occhi nuovi.
Catia Proietti
A piedi nudi
Federico è un bambino che nutre una forte passione per la natura, in particolar modo per gli animali. Impossibilitato ad averne a casa, cerca e trova il modo per avere un rapporto quotidiano con essi. Diventa a soli 7 anni il dogsitter del cane del vicino, un pastore belga alto quanto lui che lo metterà a dura prova, per non parlare del gattino trovato che porterà a spasso con il passeggino delle bambole preso in prestito ad una delle tre sorelle! Tante le divertenti situazioni che Federico dovrà affrontare per diventare un vero amico degli animali, ma non mancheranno anche le occasioni in cui sarà l’animale ad aiutare Federico a superare momenti di difficoltà… La storia di Federico Coccia presidente del Bioparco di Roma e stimato veterinario.
Sergio Rossi
Masao l’eroe di Fukushima
Giappone, estate 2012: Pietro doveva trascorrere una bella vacanza in Estremo Oriente, ma si ritrova al capezzale del nonno, che versa in gravi condizioni; uscito nel giardino dell’ospedale per prendere una boccata d’aria incontra un altro malato, simpatico e gentile, con cui fa subito amicizia. Presto scopre che quello non è un malato qualunque: è Masao Yoshida, il direttore della centrale nucleare di Fukushima devastata dal terremoto-tsunami dell’anno prima, l’uomo che, per mesi, è rimasto al proprio posto e ha sacrificato la vita per spegnere la centrale ed evitare un disastro ambientale che avrebbe coinvolto tutto il Giappone. In una parola, un eroe. Un eroe completamente diverso da quelli che Pietro è abituato a vedere nei cartoni animati e nei film e che, attraverso il racconto di cosa è accaduto in quel drammatico 2011, gli insegnerà ad affrontare la sua piú grande paura.
Cinzia Tani
Tutti a bordo!
Un ex capitano marittimo ha passato la vita sulle navi di lungo corso e adesso è in pensione e vive in una grande casa di legno davanti al mare, a forma di nave, con gli oblò al posto delle finestre. Una domenica ospita i tre nipotini: Giada e Luca, gemelli di dodici anni e Lalla di otto anni. La sera Giovanni riceve degli “amici” speciali. Noè ha perso il gatto e non può salpare con la sua Arca se non lo ritrova, Cristoforo Colombo e Magellano litigano sulle loro scoperte e sulle rotte marine. Ulisse arriva con le orecchie tappate, nel timore di udire il canto delle sirene che potrebbe portarlo alla rovina. Non sa che in casa è giunta la Sirenetta, che Lalla nasconde nella sua camera. Un romanzo divertente per le situazioni che si creano tra i personaggi e i tre bambini.
Totò Cascio
La gloria e la prova. Il mio nuovo Cinema Paradiso 2.0
Salvatore Cascio, detto Totò, è il bambino protagonista di Nuovo Cinema Paradiso, l’indimenticabile capolavoro di Giuseppe – che lui chiama affettuosamente Peppuccio – Tornatore, vincitore dell’Oscar per il miglior film straniero quindici anni dopo Amarcord di Fellini. Dopo questo film – che nel ’91 gli procurò anche il prestigioso Premio BAFTA – Totò continuò a lavorare sia con Tornatore (partecipa a “Stanno tutti bene”, con Marcello Mastroianni) che con registi del calibro di Pupi Avati e Duccio Tessari. Tutto ciò fino al 1999, anno in cui firma il suo «ultimo film». Dopo di che, si può dire che Totò Cascio scompare. Perché? Ai giornalisti che lo incalzano non vuole dire la verità, preferendo far credere che il cinema si sia dimenticato di lui. È stata invece una grave malattia – la retinite pigmentosa con edema maculare, che gli ha procurato una perdita progressiva, irreversibile e quasi totale della vista – a farlo rinunciare a quella che era una carriera promettente e radiosa. Oggi, a 42 anni, Totò Cascio ha trovato la forza e la voglia di raccontare la sua esperienza in un libro che è insieme memoir cinematografico e racconto di formazione e di rinascita. Grazie alla sua fede, al suo coraggio e alla consapevolezza acquisita, ora può tornare a vivere una vita degna di essere vissuta ed è questo il suo «Nuovo Cinema Paradiso 2.0», dice scherzando. Così, rinato, lancia un segnale a chi è nella sua condizione: non nascondetevi, anzi imparate ad accettarvi. «Senza accettarsi, ci si porta dentro l’avversario più feroce. Me lo disse anche Andrea Bocelli: “Totò, non è un disonore”. Sono state parole illuminanti».
Prefazione di Giuseppe Tornatore. Postfazione di Andrea Bocelli.
Gabriele Clima
Lo specchio di Lorenzo
Nel mondo di Lorenzo non si entra facilmente. Può entrarci la mamma, qualche volta, il papà, se parla con la voce morbida, e Michele, che più che un fratello è una specie di supereroe. Nel mondo di Lorenzo la strada è un fiume, la scuola è un bosco e i compagni lupi neri. Ma c’è anche una volpe bianca: si chiama Sofia e conosce la gentilezza. Un giorno Sofia regala a Lorenzo uno specchio… È uno specchio magico, capace di aprire una porta su un mondo nuovo, dove non ci sono lupi ma esseri umani.
Gherardo Colombo
La bambina tutta verde
Questa è la storia di una bambina tutta verde, che vive in una casa tutta verde, ha giocattoli e vestiti tutti verdi, mangia addirittura cibi tutti verdi. È felice in questo piccolo universo a un colore, così come hanno deciso i suoi genitori, convinti che il verde sia il colore più bello del mondo. Ma quando la bambina inizia la scuola scopre intorno a sé una realtà tutta nuova e coloratissima. Come convincere la mamma e il papà che il rosso, il giallo, il blu non sono una minaccia ma una bellissima alternativa da avvicinare al verde? Gherardo Colombo affronta con delicatezza tematiche a lui care: il senso di giustizia, l’inclusione, l’accettazione della diversità in un mondo in cui essere differenti è bello.
Antonio Ferrara
Sei fuori
Sei fuori, ti dicono, quando invece sei chiuso dentro una gabbia che nessuno ha voglia di aprire.
Sei strano, ti dicono, non sei come gli altri. Glauco, tredici anni, ha una malattia rara, di quelle che hanno a che fare con i cromosomi, e sa cosa vuol dire essere diverso. Beatrice, detta Bea, tredici anni come lui, è la sua amica del cuore. Una ragazza timida, brava a scuola, amante dei libri e, in particolar modo, delle storie di paura. Bea fa di tutto per passare inosservata finché, nella sua vita, arriva Glauco e lei, di colpo, si ritrova sotto i riflettori, sempre. Al bar, in treno, a scuola, tutti li guardano. O meglio, lo guardano. Glauco, il cui nome significa scintillante, illumina la vita di lei: corre, balla, urla, canta, travolgendo ogni cosa con la sua esuberanza e spazzando via la timidezza di Bea. Per frequentare chi è diverso, però, ci vuole coraggio e apertura mentale perché la gente ha paura di quelli come Glauco. E la paura non è semplice da sconfiggere. Ma i due amici, legati dal desiderio di essere felici, lotteranno per guadagnarsi il proprio posto nel mondo.
Guido Marangoni
Universi di-versi
La solitudine, quella scelta e non imposta, ha un potere straordinario: lavora per sottrazione, riesce a raccontare ciò che non è, che non c’è più e che forse davi per scontato. Dopotutto, ha a che fare con gli altri più di quanto immaginiamo. E Guido lo sa bene. Per il giorno del suo cinquantesimo compleanno, ha deciso di regalarsi un weekend da solo tra le montagne, un’occasione preziosa per meditare su mezzo secolo di vita vissuta. È il solstizio d’estate del 2020 e Guido si perde, in piena notte, tra i boschi delle Dolomiti, a quasi duemila metri di altitudine, con lo smartphone che non ha campo, ma lo zaino carico di parole e ricordi. Il freddo, la paura, i pensieri, la stellata mozzafiato che lo porterà all’alba del giorno più lungo dell’anno gli offriranno numerosi spunti per raccontare incontri meravigliosi e diversità che ci rendono unici, per riscoprire molte domande e per trovare pochissime risposte. “Universi di-versi” è il racconto di quella esperienza, un riavvolgere il nastro tra ricordi, sogni e desideri, un lungo pellegrinaggio, immerso nella natura, senza una meta precisa. Perché in fondo, si sa, nella vita quello che conta non è la destinazione, ma il viaggio. Ancora di più se si conclude con un ritorno a casa.
Guido Marangoni
Come stelle portate dal vento. Il mio viaggio tra orizzonti persi e ritrovati
«Sono sempre stato affascinato dal vento. Invisibile fino a quando non incontra un ostacolo pronto a svelarlo, che sia un aquilone, un campo di grano o dei panni stesi ad asciugare, eppure capace di produrre grandi mutamenti. Se fino a un certo punto la mia vita è stata un navigare tutto sommato tranquillo, l’annuncio della trisomia 21 di Anna, come una folata di vento che gonfia le vele all’improvviso, mi ha dato una sferzata che per un po’ mi ha fatto perdere l’orientamento. Un cambio di rotta a cui non ero preparato e che mi ha insegnato che, anche quando la destinazione è ormai in vista, nuove nuvole possono annebbiare l’orizzonte, costringendoci a riconsiderare i nostri piani. E se questo l’ho imparato a mie spese, portando in giro per l’Italia la storia di Anna, la nostra storia, ho capito che gli inciampi riguardano tutti, e sono tantissime le testimonianze di cadute e ripartenze, paura e resilienza che ho incontrato lungo questo viaggio. Ho scelto di raccontarlo, questo intreccio inaspettato di storie e destini, seguendo una personalissima rosa dei venti: tra rotte sbagliate e aggiustate, rotte sognate e mai esplorate. Ogni incontro, ogni abbraccio, ogni sorriso è stato per me una nuova iniezione di fiducia, la conferma di una certezza che porto dentro di me come una bussola: dietro a un brusco cambio di direzione, un porto mancato o dopo una violenta tempesta, si nasconde sempre un nuovo orizzonte da esplorare.»
Guido Marangoni
Anna che sorride alla pioggia
A Daniela l’ultima cosa che interessava era il sesso della creatura che portava in grembo. Bastava che fosse sana, diceva. Quando la dottoressa ci convocò e senza tanti preamboli ci disse: «Si tratta della trisomia 21», invece, capii un’altra cosa: che Daniela era già pronta. «È maschio o femmina?», chiese, lasciandomi a bocca aperta ancora una volta. Era Anna la buona notizia che stavamo aspettando.
Rosella Postorino
Tutti giù per aria
Tina non sa cosa le è saltato in mente quel pomeriggio, quando ha accettato di giocare a pallavolo con i compagni. Di solito fa solo le cose che sa fare bene, perché ha sempre paura di sbagliare. Gli altri bambini la chiamano ‘perfettina’ e non la trovano molto divertente: la perfezione non ha mai fatto ridere nessuno! La palla cadrà nel fume, Tina per riprenderla precipiterà giù da una cascata e da qui tutto avrà inizio. Recuperata da un’enorme signora-mongolfera, viene portata in volo fino a uno strano paese, pieno di personaggi strampalati, quel giorno in festa per la Fiera degli Scarti e l’annuale Caccia al Tesoro. Chi arriverà primo? Ma soprattutto, cosa vinceranno gli altri? Perché, quando si gioca insieme, nessuno perde mai. Il brillante esordio nella narrativa per ragazzi della vincitrice del Premio Campiello 2018 è una grande avventura senza tempo che insegna ad accogliere la diversità come un’inattesa ricchezza.
Paola Ravani
Il bambino dall’occhio blu
Artur ha un pessimo rapporto con il suo occhio sinistro. È blu chiaro, sembra di cristallo. Sarebbe bello, se l’altro non fosse marrone scuro. Una rarità che attira l’attenzione e suscita curiosità. Artur detesta a tal punto il suo occhio blu che per eliminare quella che crede un’imperfezione le ha provate tutte, con risultati spesso disastrosi. Con leggerezza e ironia Paola Ravani riesce a portare il lettore nello straordinario mondo dei bambini, dove tutto appare possibile, e le riconciliazioni, prima di tutto con se stessi, aprono nuove, straordinarie opportunità.
Viola Ardone
Il treno dei bambini
È il 1946 quando Amerigo lascia il suo rione di Napoli e sale su un treno. Assieme a migliaia di altri bambini meridionali attraverserà l’intera penisola e trascorrerà alcuni mesi in una famiglia del Nord; un’iniziativa del Partito comunista per strappare i piccoli alla miseria dopo l’ultimo conflitto. Con lo stupore dei suoi sette anni e il piglio furbo di un bambino dei vicoli, Amerigo ci mostra un’Italia che si rialza dalla guerra come se la vedessimo per la prima volta. E ci affida la storia commovente di una separazione. Quel dolore originario cui non ci si può sottrarre, perché non c’è altro modo per crescere.
Daniele Aristarco
Io vengo da
“Da dove vieni?” È questa la domanda che un insegnante pone ai suoi studenti. Una quinta della Scuola primaria, composta metà da bambini stranieri. Il quesito, solo apparentemente banale, impegna tutti in un appassionante ricerca su se stessi, una vera e propria investigazione sulle proprie origini, sulla propria leggenda familiare. Attraverso i racconti dei giovani protagonisti, proveremo a comprendere questo mondo nuovo che si dischiude di fronte a noi.
Nicoletta Bortolotti
Disegnavo pappagalli verdi alla fermata del metrò
Ahmed Malis, un ragazzo di origine egiziana, figlio di genitori immigrati a Milano negli anni Ottanta, ama disegnare ed è un vero prodigio autodidatta. La sua famiglia, però, non ha abbastanza disponibilità economica per mandarlo all’accademia d’arte e sogna per lui un futuro solido, non certo da artista. Ahmed frequenta insieme ai suoi fratelli il centro di aggregazione giovanile CDE Creta, molto attivo nel quartiere milanese del Giambellino. Proprio qui, grazie all’iniziativa di un educatore che più di tutto vuole dare una chance a questi adolescenti spesso allo sbando, Ahmed riesce a pubblicare i suoi disegni sul Corriere.it e a realizzare il suo sogno.
Nicoletta Bortolotti
Chiamami sottovoce
Nicole Christen abita a Milano, tra la spensieratezza ed un lavoro precario, la morte della madre ed il suo testamento portano Nicole la notizia di una casa dimenticata in Svizzera. Nicole comincia a ricordare un episodio buio e sconosciuto della storia: fino agli anni ’80 era vietato ai lavoratori stranieri portare in Svizzera i propri figli. Negli anni ’70, ’80 i bambini proibiti erano più di 1.500. A causa di una legge severa, migliaia di bambini italiani entrarono clandestinamente in Svizzera, rinchiusi in soffitte o cantine per non essere scoperti. Il romanzo racconta di una preziosa amicizia tra una bambina libera ed un bambino proibito.
David Conati
Quando lo straniero sono io
Andremo a stare meglio, vedrete, vi piacerà.
Con queste parole il signor Gianni cerca di convincere i suoi figli che trasferirsi all’estero è un’opportunità da cogliere al volo.
L’inserimento da stranieri nella scuola e nella comunità di un Pa